Heisenberg, Breaking Bad e il principio di indeterminazione

Heisenberg, Breaking Bad e il principio di indeterminazione

Heisenberg è il nome del premio Nobel per la Fisica del 1932 e lo pseudonimo del personaggio che ha reso Breaking Bad una celebre serie tv. Al limite tra finzione e realtà c’è la meccanica quantistica

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Walter White è il protagonista della serie televisiva Breaking Bad, prodotto di successo del canale americano AMC. Mr. White è un individuo mite e un talento sprecato, un professore di chimica del liceo che passa inosservato come tanti altri, fino a quando non gli viene diagnosticata la Big C: il cancro. L’esigenza di garantire un futuro agiato per moglie e figli è il pensiero immediato che lo costringe a emergere dalla modestia e a esibire il proprio talento in maniera violenta, inaspettata. Rompendo il ruolo all’interno di una società che non può più aiutarlo si improvvisa “cuoco” di metanfetamine, e riscuote un enorme successo, un successo corrotto, che non riesce a contenere. È qui che Mr. White si sdoppia e nasce il personaggio di Heisenberg, pseudonimo scelto dallo stesso protagonista per affermare la sua autorità tra i criminali che gestiscono lo spaccio dei narcotici.

Il nome è preso, non a caso, dal fisico teorico tedesco Werner Karl Heisenberg, che nel 1932 fu insignito del Premio Nobel per la formulazione delle ipotesi alla base della meccanica quantistica, tra cui quella che lo ha reso celebre: il principio di indeterminazione.

Il principio esprime l’impossibilità di determinare contemporaneamente due grandezze fisiche di una particella elementare, come ad esempio posizione e quantità di moto, in quanto durante l’osservazione l’una esclude l’altra. Più precisamente non significa che esistano coppie di grandezze fisiche impossibili da misurare contemporaneamente, ma che, quanto più è precisa la misura di una grandezza, tanto maggiore sarà l’errore nella misura dell’altra, e quindi l’osservatore dovrà scegliere quale misura privilegiare.

L’ambiguità delle particelle subatomiche, il dualismo dell’essere sia onda che materia e l’impossibilità di essere determinate allo stesso tempo come tali, fanno parte del concetto chiave su cui il personaggio White/Heisenberg evolve durante tutta la serie. L’osservatore è sia fuori (lo spettatore) che dentro Breaking Bad. È l’occhio dell’inquietante orso di peluche che perseguita Walter White per un’intera stagione e sono gli specchi in cui l’immagine di Heisenberg è riflessa di continuo, quasi a ricordare costantemente il suo aspetto duale e incompatibile: il premuroso padre di famiglia da una parte, e il pericoloso produttore di metanfetamine dall’altra.

Non mancano poi le connessioni biografiche tra il personaggio reale e quello della finzione. Werner Heisenberg è incaricato ordentlicher professor (professore ordinario) di fisica teorica nel 1927. Successivamente, agli albori della seconda guerra mondiale, i nazisti considerano il suo comportamento sospettoso e i media del partito lo chiamano “l’ebreo bianco”. Solo l’amicizia della famiglia della madre con quella di Heinrich Himmler gli risparmiano le atrocità dei campi di concentramento. Heisenberg comincia quindi la collaborazione con il regime nazista e diventa il ricercatore a capo del team sul nucleare.

Ancora non è chiaro se il fisico premio Nobel abbia intenzionalmente sabotato le proprie ricerche per evitare ai nazisti di appropriarsi dell’ “arma definitiva”, oppure se i suoi studi si dimostrarono semplicemente infruttuosi. È evidente però che le persone (l’entità malvagia del caso) che lo considerano una minaccia, sono le stesse che poi lo reputano un’importante risorsa da sfruttare per i propri propositi. Una dinamica che ricorda da vicino le vicende di un altro Heisenberg.

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