Il capitalismo fa male alla salute: parola di Nobel

Il capitalismo fa male alla salute: parola di Nobel

Il Premio Nobel Richard Roberts invita l’Asia a non prendere ad esempio l’assistenza sanitaria made in USA

Il Premio Nobel Richard Roberts durante il suo intervento a Singapore

«C’è sempre da preoccuparsi quando il capitalismo ha un ruolo nella sanità. Se usi l’assistenza sanitaria per fare soldi, curerai le malattie sbagliate». È quanto ha dichiarato Richard Roberts, intervenendo al “Global Young Scientists Summit” di Singapore. Roberts non è uno scienziato che guarda il mondo dall’alto di una torre d’avorio: al contrario, si è sempre distinto per la convinzione che le scoperte scientifiche debbano servire per migliorare la vita delle persone.

Secondo lo scienziato «il modo in cui l’assistenza sanitaria è finanziata negli Stati Uniti non è sostenibile. Le persone vengono tenute in vita anche se sono in condizioni disperate. Il costo della sanità è troppo alto e non produce risultati davvero importanti. In America l’assistenza sanitaria si basa su intermediari assicurativi e per questo costa il doppio che altrove».

Roberts ha vinto il premio Nobel per la Medicina nel 1993 per la scoperta del meccanismo di splicing genetico, che è alla base delle moderne biotecnologie. Sostiene che la scienza debba essere divertente e che ciò che può coinvolgere la gente rispetto alla scienza sia la possibilità di sperimentare in prima persona, come faceva lui stesso da ragazzo giocando con i fuochi d’artificio.
Roberts ha condotto le sue ricerche di biologia molecolare ad Harvard, dove un altro premio Nobel, Daniel Nathans, aveva descritto gli enzimi di restrizione, una classe particolare di enzimi che permettono di tagliare il DNA. Roberts si è tanto appassionato all’argomento che, in un certo periodo, nel suo laboratorio sono stati isolati tre quarti degli enzimi di restrizione scoperti fino a quel momento nel mondo. «Sono stato molto fortunato a scoprirne così tanti» ha aggiunto con modestia.

Roberts si era già espresso in passato sul pericolo rappresentato dal lasciare la ricerca medica nelle mani dei privati. Oggi si scaglia anche contro la pubblicità delle aziende farmaceutiche, che negli Stati Uniti è onnipresente. La spesa per la ricerca è in crescita in Asia, secondo uno studio recente pubblicato su «The New England Journal of Medicine». Ed è finanziata per lo più da privati. Secondo Roberts il modello americano è fondamentalmente compromesso ed è importante che l’Asia segua una strada differente, con un appropriato finanziamento pubblico della ricerca.