Due premi Nobel per una sola Corea

Due premi Nobel per una sola Corea

Una marcia al femminile, capitanata da due premi Nobel, attraverserà il confine che spacca la Corea in due Paesi e lo farà in nome della pace e della riunificazione

Trenta donne, due premi Nobel, quattro chilometri. Questi i numeri della marcia al femminile per la pace che attraverserà la zona demilitarizzata (DMZ) tra Corea del Nord e Corea del Sud il prossimo 24 Maggio, giorno internazionale delle donne per il disarmo.

Annunciata lo scorso 11 marzo alle Nazioni Unite di New York, la marcia segna il settantesimo anniversario della divisione della penisola coreana e ha lo scopo di ottenere un trattato di pace permanente tra i due Paesi. L’armistizio del 1953, infatti, sospese ma di fatto non fermò una guerra che ha causato milioni di vittime e separato altrettante famiglie.

Le protagoniste dell’iniziativa sono trenta attiviste per la pace provenienti da tutto il mondo capitanate dai premi Nobel Mairead Corrigan Maguire e Leymah Gbowee. Maguire fu in prima linea nelle dimostrazioni di pace che coinvolsero prevalentemente donne e che contribuirono a risolvere i conflitti degli anni ’70 nell’Irlanda del Nord. Gbowee ha meritato il Nobel nel 2011 per il suo lavoro nel movimento pacifista al femminile determinante per la fine della guerra civile in Liberia nel 2003 e il successivo processo per crimini di guerra a carico del presidente Charles G. Taylor.

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Zona demilitarizzata coreana, al confine tra Corea del Nord e Corea del Sud (Creative Commons tramite Wikipedia)

La zona demilitarizzata coreana, che spacca in due la penisola, è l’area di confine più fortificata al mondo, circondata com’è da filo spinato e trappole esplosive disposte lungo i suoi trecento chilometri in lunghezza e quattro chilometri in larghezza. «È difficile immaginare un simbolo più significativo della follia di dividere esseri umani» ha affermato Gloria Steinem, una delle promotrici della marcia. Significativo è anche il villaggio scelto per attraversare la zona DMZ: Panmunjom, dove fu firmato l’armistizio nel ’53 e dove le truppe dei due paesi stanno di guardia, separate tra loro da qualche metro appena.

«La nostra iniziativa vuole sollecitare a immaginare un nuovo capitolo nella storia coreana, segnato dal dialogo, dalla comprensione e, finalmente, dal perdono» ha dichiarato Christine Ahn americana di origine coreana e fondatrice del gruppo Women De-Militarize the Zone.

Il gruppo di attiviste sta aspettando, da entrambi i Paesi e dalle Nazioni Unite, l’approvazione per partire. Nell’attesa, verrà lanciata una petizione on-line rivolta al segretario generale delle Nazioni Unite BanKi-moon, sud coreano, a Barack Obama e ai leader delle due Coree, invitandoli a intraprendere le azioni necessarie per porre fine alla guerra con un trattato di pace.

Le donne furono già decisive per porre fine ai conflitti di Irlanda del Nord e Liberia. Ora, grazie a loro, si accende una speranza in Corea dove lo stato di guerra dura da ormai troppi anni.

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Zona demilitarizzata in corrispondenza del villaggio di Panmunjom (Creative Commons tramite Wikipedia)