Ma che aspettate a batterci le mani: va in scena il Nobel

Ma che aspettate a batterci le mani: va in scena il Nobel

Tra film, sitcom e fumetti non poteva mancare il teatro. E così, all’apertura dei sipari italiani, si svelano le opere e le vite eccezionali di letterati e scienziati che hanno segnato la storia del premio Nobel.

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Luigi Pirandello, premio Nobel per la letteratura nel 1934. Credits: Wikimedia

Le rappresentazioni delle commedie di Luigi Pirandello, premio Nobel per la letteratura, non si contano. Ma a portare lo scrittore siciliano al successo fu un dramma. Il 9 maggio 1921 al Teatro Valle di Roma venne rappresentato per la prima volta Sei personaggi in cerca d’autore. Da quel momento le opere teatrali di Pirandello oltrepassarono l’oceano, vennero acclamate anche a Broadway e furono trasposte al cinema: nel giro di un decennio Pirandello si ritrovò ad essere il drammaturgo più famoso al mondo e a ricevere il premio a Stoccolma.

Anche un altro scrittore, drammaturgo e attore italiano ha riscosso un successo globale: Dario Fo, premio Nobel per la letteratura nel 1997, e già candidato nel 1975. Indimenticabile è il suo Mistero buffo, replicato migliaia di volte in teatro e persino negli stadi. Presentato per la prima volta come Giullarata popolare nel 1969, Mistero buffo rivede in chiave satirica e grottesca gli avvenimenti storici e le parabole di Gesù. Fo si trasforma in un giullare, che tenta di risvegliare le coscienze degli spettatori, recitando monologhi in una lingua reinventata, fortemente onomatopeica, che assume di volta in volta le inflessioni e la cadenza delle lingue locali: il grammelot.

Ma se è, tutto sommato, facile finire a teatro da commediografi, un po’ meno lo è se di mestiere si fa lo scienziato. Per questo vale la pena di citare le tante storie di Nobel che hanno calcato le scene in questi anni, a cominciare da quelle di Rita Levi Montalcini. Il regista Olivero Corbetta, per esempio, ha recentemente messo in scena MeRita, un omaggio alla vita e alle scoperte della libera pensatrice italiana.

In scena nei teatri italiani anche Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, per la regia di Marco Martinelli. A interpretare il premio Nobel per la pace Ermanna Montanari, premio Duse 2013.

Per la manifestazione Scienza dietro le quinte, la compagnia Arditodesìo, in collaborazione con il dipartimento di fisica dell’Università di Trento, ha portato sul palcoscenico Il Principio dell’Incertezza di Andrea Brunello. Il monologo teatrale, liberamente ispirato alla vita del premio Nobel per la fisica Richard Feynman, prende il nome da uno dei principi della fisica quantistica: il principio di indeterminazione, frutto della mente di un altro Nobel, Werner Heisenberg. Arditodesìo non è nuova alla scienza recitata: al Festival delle Scienze di Genova, con Torno indietro e uccido il nonno, ha affrontato il concetto di spazio-tempo su cui indagava Albert Einstein.

Marie-Curie

Marie Curie, prima donna ad essere insignita del premio Nobel. Ne ha ricevuti due, uno per la chimica e uno per la fisica, ed è la scienziata più rappresentata sui palcoscenici italiani.

Ma a vincere su tutti, tra gli scienziati, è senz’altro Marie Curie. La sua vita è stata interpretata seguendo di volta in volta un fil rouge diverso: la prima donna a vincere il Nobel, la forte relazione con il marito Pierre, le loro scoperte scientifiche, il rapporto con le figlie. Sono così nate le opere teatrali Il fuoco del radio. Dialogo con Madame Curie di Luisa Contrada, i cui testi sono stati supervisionati dall’astrofisica Margherita Hack; Quella luce blu. La vita di Marie Curie per la regia di Irene Ros; Segretaluce. Nel laboratorio di Marie Curie con Barbara Scoppa per la regia di Riccardo Diana. E ancora il più recente Marie Curie, una donna scritto da Dario Focardi con il coordinamento artistico di Paolo Giommarelli.

Barbara Scoppa interpreta Marie Curie in Marie Curie, un donna, uno degli spettacoli che porta in scena la vita della scienziata