Malala non si arrende: #bringbackourgirls

Malala non si arrende: #bringbackourgirls

A un anno dal rapimento delle studentesse nigeriane, Malala Yousafzai esorta la comunità internazionale a fare di più per la loro liberazione

«Nel primo anniversario della vostra prigionia, vi scrivo un messaggio di solidarietà, amore e speranza». Inizia così la lettera aperta che Malala Yousafzai, premio Nobel per la pace 2014, ha indirizzato il 14 aprile 2015 alle ragazze nigeriane rapite dai terroristi di Boko Haram esattamente un anno prima.

Boko Haram, letteralmente “l’istruzione occidentale è sacrilega”, è un organizzazione nata nel 2001, che negli ultimi cinque anni è divenuta tristemente nota per attentati, massacri e rapimenti. Il 14 aprile 2014, i suoi militanti fecero irruzione nel dormitorio di una scuola superiore di Chibok, sequestrando 276 studentesse cristiane. Cinquantasette di loro sono riuscite a fuggire, mentre delle rimanenti 219 si è persa ogni traccia. Si stima che fino a oggi, il gruppo terrorista jihadista del nord-est della Nigeria abbia sequestrato circa 2000 donne per poi venderle, usarle come combattenti o darle in “spose” ai guerriglieri.

Il Borno è lo stato nigeriano più colpito da Boko Haram Credits: Internazionale.it

Il Borno è lo stato nigeriano più colpito da Boko Haram Credits: Internazionale.it

Sulla vicenda, il neo-eletto presidente Muhammadu Buhari ha dichiarato: «Non sappiamo se le ragazze di Chibok possano essere salvate. Resta sconosciuto dove si trovino, ma faremo tutto il possibile per riportarle a casa». Tuttavia nella sua lettera Malala redarguisce il governo nigeriano per non aver fatto abbastanza. La giovane pakistana, attivista per il diritto all’istruzione in tutto il mondo, lo scorso luglio aveva trascorso il suo diciassettesimo compleanno proprio in Nigeria con i familiari delle ragazze rapite.

La campagna di solidarietà per le studentesse di Chibok è nata l’anno scorso e si diffusa sui social network sotto l’hastag #bringbackourgirls Credits: Profilo Twitter di Malala

La campagna di solidarietà per le studentesse di Chibok è nata l’anno scorso e si è diffusa sui social network sotto l’hastag #bringbackourgirls Credits: Profilo Twitter di Malala

E ora con questo appello ribadisce il suo impegno affinché l’hashtag #bringbackourgirls diventi realtà: «Non possiamo immaginare gli orrori che avete sopportato. Ma per favore ricordate questo: non vi dimenticheremo. Saremo sempre con voi. Oggi e ogni giorno chiediamo alle autorità nigeriane e alla comunità internazionale di fare di più per portarvi a casa». Rassicura infine le sue “coraggiose sorelle” di Chibok: «Siate forti e non perdete mai la speranza. Siete le mie eroine».

Credits copertina: flickr