Staminali: cosa sono e come le usa la ricerca

Staminali: cosa sono e come le usa la ricerca

L’intervista ad Alessandro Rosa in occasione dell’Unistem Day 2015
di Francesca Buoninconti e Giulia Alice Fornaro

Staminali sì, staminali no. L’Italia dibatte ormai da tempo sul tema, ma cosa sono e a cosa servono le cellule staminali? Quali sono i limiti etici e scientifici per il loro utilizzo?

In occasione dell’Unistem Day 2015, ne abbiamo parlato con Alessandro Rosa, ricercatore di biologia molecolare alla Sapienza – Università di Roma.

Rosa ha innanzitutto spiegato la differenza tra cellule staminali adulte ed embrionali, sottolineando un punto fondamentale: «È sulle seconde che si è aperto il dibattito etico». Ma c’è un terzo tipo di cellule staminali, che è  riuscito a superare i problemi etici e ha tutte le potenzialità delle cellule staminali embrionali: le iPS.

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Shinya Yamanaka, premio Nobel per la medicina 2012, nel suo laboratorio. Credits: Nobelprize

Cellule “speciali”, spiega Rosa, «derivate dalle cellule somatiche adulte che costituiscono i nostri tessuti, e riprogrammate geneticamente per diventare cellule staminali pluripotenti indotte: iPS appunto».

A produrle per primo, da cellule di topo nel 2006 e da cellule umane nel 2007, è stato Shinya Yamanaka, medico e docente dell’Università di Kyoto. Per questa svolta nella ricerca sulle staminali ha ricevuto il premio Nobel per la medicina nel 2012, insieme a John B. Gurdon.