Nobel Prize

Tutto quello che non sapevi sulla medaglia del Nobel

Una lente di ingrandimento sulle medaglie dei premi Nobel: differenze, analogie e curiosità

Una medaglia, un diploma e una somma in denaro pari a 8 milioni di corone (poco meno di 900mila euro). Il bottino che il vincitore del Nobel porta a casa il 10 dicembre. Ma com’è fatta l’ambita medaglia di Stoccolma? Tanto per cominciare, le medaglie per i Nobel alla Chimica e alla Fisica (assegnate dall’Accademia Reale svedese delle scienze), alla Letteratura (assegnata dall’Accademia svedese per la Letteratura) e alla Medicina (assegnata dal Karolinska Institutet) sono uguali tra loro, ma diverse dalla medaglia per la Pace (assegnata dal Comitato per il Nobel della Norvegia, formato da cinque componenti scelti dal parlamento norvegese) e per l’Economia (premio istituito e assegnato dalla Banca di Svezia). In comune hanno però le dimensioni (66 millimetri di diametro) e il fatto che fino al 1980 sono state tutte realizzate in oro 23 carati, ciascuna del peso di 200 grammi. Da allora in poi si è passati a utilizzare oro 18 carati e un peso di 185 grammi per la medaglia di Economia e di 175 grammi per tutte le altre.

Le differenze stanno poi nell’essere state disegnate da artisti diversi: Erik Lindeberg, scultore svedese, per le medaglie di Chimica, Fisica, Medicina e Letteratura; Gustav Vigeland, scultore norvegese, per la medaglia alla Pace; Gunvor Lundqvist Svensson, scultore svedese, per l’Economia.

Tutte, in differenti stili a seconda della mano dell’artista che le ha realizzate, raffigurano sulla parte anteriore il ritratto di Alfred Nobel e gli anni della sua nascita e della morte in latino – NAT-MDCCC XXXIII OB-MDCCC XCVI.

Sul retro delle quattro medaglie disegnate da Lindeberg è poi inciso il nome del Nobel e la scritta: “Inventas vitam iuvat excoluisse per artes” (“Cerchiamo di migliorare la vita attraverso le arti”). I simboli raffigurati variano a seconda delle rispettive istituzioni di premiazione.

Il retro della medaglia per la Pace raffigura un gruppo di tre uomini a voler rappresentare un legame fraterno, con la scritta “Pro pace et fraternitate gentium” (“Per la pace e la fratellanza degli uomini”). Inciso poi sul bordo della medaglia “Prix Nobel de la Paix”, il nome del Nobel e l’anno di premiazione.

Il retro della medaglia del Nobel per la Pace.
Credits: www.nobelprize.org

Sul retro della medaglia per l’Economia è raffigurata la stella polare, emblema dell’Accademia Reale delle Scienze. Anche in questo caso il nome del Nobel è inciso sul bordo della medaglia.

Proprio questa scarsa visibilità del nome del “laureato” è stata la causa di uno scambio di medaglie nel 1975. Erano gli anni della guerra fredda quando il russo Leonid Kantorovich vinse il Nobel per l’Economia e l’americano Tjalling Koopmans quello per la Pace. Solo dopo quattro anni di sforzi diplomatici le medaglie scambiate tornarono nelle mani dei legittimi proprietari.

Il retro della medaglia del Nobel per l’Economia.
Credits: www.nobelprize.org

Altra curiosità: ogni premio Nobel ha la possibilità di richiedere fino a tre riproduzioni della medaglia per uso personale o per donazioni a musei o università. La medaglia è identica all’originale, ma realizzata in bronzo placcata in oro e non è vendibile al pubblico né alle istituzioni.

Una medaglia, quella del Nobel, dal fascino magnetico e senza tempo. Significativa la confessione del poeta irlandese William Butler Yeats, che dopo aver ricevuto il premio Nobel per la letteratura nel 1923 scrisse:
“Tutto è finito, e posso esaminare la mia medaglia, il suo disegno affascinante, accademico, decorativo, nello stile francese degli anni novanta. Mostra un giovane uomo all’ascolto di una Musa, giovane e bella con una grande cetra in mano, e nell’osservarla ho pensato: sono stato un giovane di bell’aspetto come lui, ma i miei versi inesperti erano pieni di debolezze, la mia Musa vecchia, per così dire; ora sono vecchio e reumatico, poco interessante nell’aspetto, ma la mia Musa giovane”.

Credits immagine in evidenza: www.nobelprize.org