Einstein

Svelati nuovi scritti inediti di Albert Einstein

L’università ebraica di Gerusalemme presenta 110 testi di Albert Einstein, in occasione dell’anniversario della sua nascita: lettere, dimostrazioni matematiche e lavori mai pubblicati

Capelli scompigliati, linguaccia e baffoni grigi: l’inconfondibile descrizione di Albert Einstein. Il fisico tedesco, premio Nobel nel 1921, continua a far parlare di sé anche a 140 anni dalla sua nascita, il 14 marzo 1879. L’università ebraica di Gerusalemme presenta 110 documenti inediti del famoso scienziato, fra cui dimostrazioni matematiche, appendici a precedenti lavori e lettere per amici e familiari che raccontano un fisico, un amico, un padre. L’università di Gerusalemme, a cui Einstein ha lasciato i suoi archivi personali, colleziona a oggi più di 82 mila testi che rappresentano la sua eredità intellettuale. Manoscritti e lettere, foto e diplomi, ricordi della sua vita sia privata che accademica: la sua identità.

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Ritratto a fumetto di Albert Einstein.
Credits: Cosmicomic, gli uomini che scoprirono il Big Bang

Convincersene è facile sfogliando i nuovi documenti. Fra questi 84 dimostrazioni matematiche scritte tra il 1944 e il 1948 e un’appendice a un articolo del 1930, presentato all’Accademia Reale Prussiana delle Scienze, sulla teoria del campo unificato. Un’appendice la cui esistenza era già nota alla comunità scientifica. La versione originale del testo era tuttavia finora incompleta. Un lavoro, quello della teoria unificata, che ha occupato la vita di Einstein per decenni. Il suo intento era di formulare una teoria del tutto, in grado di conciliare campo gravitazionale e campo elettromagnetico. L’articolo del 1930 è stato uno dei suoi tentativi di portare a compimento la teoria.

Fra i manoscritti colpisce una lettera del 1935 inviata dal famoso fisico al figlio Hans Albert, che all’epoca si trovava in Svizzera. Nel testo traspare tutta la preoccupazione di Einstein padre per l’avanzata del partito nazista. “Ho letto con una certa apprensione”, scrive lo scienziato, “di un movimento in Svizzera incitato dai banditi tedeschi, ma credo che anche in Germania le cose stiano iniziando a cambiare. Speriamo soltanto di non avere una guerra. Il resto d’Europa sta finalmente iniziando a prendere sul serio la cosa, soprattutto gli inglesi. Se vi fossero arrivati un anno e mezzo fa sarebbe stato molto meglio e più facile”. Lungimirante anche in politica. Nel 1933, dopo l’ascesa al potere di Hitler, il fisico lascia la Germania, rifiutandone la cittadinanza, per trasferirsi per il resto della sua vita negli Stati Uniti.

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Alcune delle opere inedite in esposizione all’università di Gerusalemme. Credits: www.alberteinstein.info

Quattro lettere, fra i nuovi documenti presentati a Gerusalemme, sono indirizzate a Michele Besso, amico e collega di vecchia data. Un ingegnere svizzero di origine italiana che Einstein conosce durante i suoi studi a Zurigo. Con lui lavora in seguito nell’ufficio brevetti di Berna. Il legame tra i due è molto profondo. Besso è l’unica persona ringraziata da Einstein per il suo contributo nello storico articolo del 1905, in cui viene spiegata per la prima volta la teoria della relatività ristretta.

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Albert Einstein e l’amico Michele Besso. Credits: photobucket

In tre delle lettere inedite scritte a Besso nel 1916, Einstein parla della teoria dell’assorbimento e emissione della luce negli atomi, la base dei moderni laser. E non solo: in una lettera successiva, del 1951, svela all’amico di non aver ancora capito, dopo anni di lavoro, la natura quantistica della luce. Il dualismo onda-particella, fondamento della meccanica quantistica, una teoria che non lo aveva convinto del tutto.

Il celebre scienziato scherza anche sulla conversione di Besso alla religione cristiana e sull’intenzione dell’amico di studiare la lingua ebraica: “Come non-ebreo non sei tenuto a imparare la lingua dei nostri padri mentre io, ebreo santo, mi dovrei vergognare del fatto che non conosco quasi niente di questa lingua. Ma preferisco vergognarmi piuttosto che impararla”. Una personalità sfaccettata emerge da questi scritti: un padre preoccupato e attento, un amico fedele e ironico, uno fisico curioso e instancabile. In breve: Albert Einstein.

Credits immagine di copertina: www.alberteinstein.info