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Enrico Bombieri vince il premio Crafoord 2020, un “quasi Nobel” per la matematica

Enrico Bombieri, uno dei più grandi matematici contemporanei, è il primo italiano insignito del prestigioso Premio Crafoord per le sue ricerche nel campo della teoria dei numeri

La Reale Accademia Svedese delle Scienze, la stessa che ogni anno conferisce il Nobel, ha insignito del prestigioso Premio Crafoord 2020 l’italiano Enrico Bombieri, già professore dell’Università di Pisa e della Scuola Normale di Pisa. Si tratta di un riconoscimento istituito nel 1982 a seguito di una consistente donazione da parte dei coniugi Crafoord all’accademia scandinava per promuovere la ricerca scientifica di base in tutto il mondo. In particolare, vengono premiate le discipline scientifiche non comprese nei Nobel come matematica e astronomia, geoscienze e bioscienze (soprattutto ecologia) e le ricerche sulla poliartrite (quest’ultimo viene assegnato solo quando l’Accademia dimostra che il progresso scientifico in questo campo è stato tale da giustificarne la premiazione). Il Premio Crafoord è stato assegnato al nostro connazionale “per i suoi contributi eccezionali e influenti in tutte le principali aree della matematica, in particolare nei campi della teoria dei numeri, dell’analisi e della geometria algebrica”.

Enrico Bombieri, milanese di nascita, classe 1940, dà dimostrazione del suo grande talento matematico già all’età di 16 anni quando pubblica il suo primo articolo scientifico. Laureatosi all’Università di Milano, dopo il perfezionamento al Trinity College di Cambridge, diventa professore all’Università di Pisa e alla Normale di Pisa: si trasferisce poi negli Stati Uniti dove è attualmente professore emerito all’Institute for Advanced Study della Princeton University. Nella sua lunga e brillante carriera ha ricevuto numerosi premi: ricordiamo, tra le altre cose, che è stato il primo italiano a vincere l’ambita Medaglia Fields (considerata a tutti gli effetti il Premio Nobel – mai istituito – per la matematica) nel 1974 per i suoi studi sui numeri primi nelle progressioni aritmetiche.

Bombieri ha contribuito alla conoscenza di numerosi quesiti matematici: pur essendo conosciuto soprattutto per i suoi studi sulla teoria dei numeri ha in realtà approfondito la geometria algebrica, la teoria delle funzioni equivalenti, delle funzioni di più variabili complesse e di quelle a derivate parziali e superficie minima, e ha fornito la soluzione al problema di Bernstein, un problema di geometria differenziale molto complesso, relativo a funzioni a più dimensioni. È a oggi considerato tra i maggiori esperti al mondo dell’ipotesi di Riemann sulla distribuzione dei numeri primi, un vero e proprio rompicapo, il “graal” della matematica. Tale ipotesi, formulata nel 1859 dallo scienziato tedesco (che ne suppose la correttezza come condizione necessaria per il proseguimento delle investigazioni su una determinata funzione variabile complessa) è tuttora insoluta e non provata ma ritenuta valida. Non è una questione solo teorica: l’ipotesi di Riemann, infatti, ha ripercussioni nel campo della crittografia informatica, dal momento che è coinvolta nella creazione di codici sempre più sofisticati e difficili da decriptare perché formati da lunghissime serie di numeri. A prova dell’importanza della sua risoluzione e dell’interesse mediatico che accende da decenni, sarà assegnato un premio di un milione di dollari a chi dimostra di averla risolta.

Chissà se il nostro brillante matematico riuscirà un giorno a venirne a capo? Nel frattempo, il 15 maggio a Stoccolma (coronavirus permettendo), alla presenza di Re Carlo XVI Gustavo di Svezia e della Regina Silvia, Bombieri ritirerà il Premio Crafoord 2020 che consiste, oltre all’inestimabile valore insito nel riconoscimento, alla somma di sei milioni di corone svedesi (circa 550 mila euro).