DULBECCO

L’uomo della medicina del futuro

di Kevin Bennati 3J, IIS, Di Vittorio – Lattanzio, Roma

Questo saggio partecipa al concorso Hansel e Greta. Il vincitore verrà designato sulla base del numero di voti ricevuti e della valutazione da parte di una giuria di qualità. Le votazioni partiranno il 15 giugno 2020. Per votare cliccare su questo link, selezionare il tema desiderato e cliccare sul pulsante “vota” in fondo alla pagina.

Il nuovo millennio è iniziato con la pubblicazione della mappa del genoma umano, realizzando un’idea lanciata da Dulbecco nel 1986, idea che qualcuno considerava una pazzia quando essa apparve sulla rivista americana Science. Le novità che derivano da questa straordinaria impresa sono grandissime, sia sul piano delle conoscenze acquisite, sia sul piano delle applicazioni, perché mostrano le straordinarie possibilità che si aprono per la medicina del futuro.

Renato Dulbecco è stato un medico e biologo italiano, nato a Catanzaro il 22 febbraio del 1914 e morto a La Jolla (California) il 19 febbraio del 2012, all’età di 98 anni. Dulbecco si laurea nel 1936 presso l’Università di Torino e nello stesso anno parte militare di leva, prestando servizio come ufficiale medico fino al 1938. Richiamato alle armi allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1942 rischia di morire in Russia. Tornato in Italia, nel 1943, entra a far parte del CLN della città di Torino. Nel 1947 parte per gli Stati Uniti D’America, dove viene chiamato per svolgere attività di ricerca presso l’University of Indiana, a Bloomington, e nel 1949 si trasferisce al California Institute of Technology (Caltech). Nel 1955 riesce ad isolare il virus della poliomielite, utile per la preparazione del vaccino. Nel 1958 comincia ad interessarsi alla ricerca oncologica, studiando i virus animali. La scoperta più importante è che il Dna del virus viene incorporato nel materiale genetico cellulare, per questo motivo la cellula subisce un’ alterazione permanente. Nel 1986  Dulbecco ha lanciato il Progetto Genoma Umano con l’obiettivo di decifrare il patrimonio genetico dell’uomo.

Nella sua vita si è occupato soprattutto delle ricerche sull’interazione tra i virus tumorali e il materiale genetico della cellula per il quale nel 1975 ha vinto, insieme ad altri scienziati, il premio Nobel per la medicina. Renato Dulbecco ha scoperto l’interazione tra i virus tumorali e materiale genetico, grazie agli studi condotti nel 1972 a Londra, all’Imperial Cancer Research Fund dove ha avuto la possibilità di lavorare nel campo dell’oncologia umana, e in seguito agli studi eseguiti a La Jolla.

Egli ha reso più comprensibile lo studio dei virus, che portano al tumore, agevolando anche altri ricercatori. Grazie a lui l’umanità può sperare nella scoperta della cura contro i virus tumorali. Purtroppo non si conosce ancora una vera  e propria cura contro i virus tumorali ma ci sono  una serie di strumenti a disposizione come la chirurgia, la radioterapia o brachiterapia (in casi speciali), la chemioterapia, la terapia ormonale, i farmaci biologici o a bersaglio molecolare e infine l’immunoterapia. Tutti questi strumenti hanno come base le scoperte di Renato Dulbecco.

Lo scienziato prefigura, con i suoi studi, nuovi metodi della medicina per la cura di certe malattie, attraverso la riparazione del Dna, per le quali non si useranno più farmaci, ma potranno essere modificate le proteine responsabili della disfunzione nell’organismo e preannuncia, in un momento non lontano, quelle cure.

La sua figura è un esempio per coloro che si dedicano alla ricerca di sempre nuove scoperte, tentando di abbattere i virus tumorali per salvare  le vite delle persone e degli animali, per il bene dell’umanità. Inoltre con lo studio del genoma umano Renato Dulbecco ha mostrato a tutto il mondo le straordinarie possibilità che si aprono per la medicina del futuro.

Credits immagine: Città delle Scienze