Simona Iammarrino

Simona Iammarino, l’economista che da Sapienza è arrivata a Londra

Superando tutti gli ostacoli che le si sono interposti per raggiungere il suo obiettivo di carriera, Simona Iammarino ha abbattuto le differenze di genere. La docente italiana, infatti, è la prima donna dirigente del dipartimento di Geography and Environment alla London School of Economics and Political Sciences (Lse), e tra poco ricoprirà anche il ruolo di editor del Journal of Economic Geography della Oxford University Press, rivista che pubblica su temi inerenti aspetti e problematiche di geografia economica. E che, a livello internazionale, è la seconda del settore.

Ma chi è Simona Iammarino? Si è laureata in Sapienza Università di Roma in scienze politiche a indirizzo internazionalistico e ha poi ottenuto un dottorato in materie economiche. Il suo iter è proseguito con studi specialistici post-dottorato passando per Bruxelles e arrivando a Cambridge. Nel corso della sua carriera estera ha lavorato per l’Università del Sussex, fino ad arrivare a ricoprire il ruolo di professoressa della cattedra di Geografia Economica al dipartimento di Geography and Environment della Lse, che ha guidato personalmente per tre anni, dal 2014 al 2017. Nel frattempo, Iammarino ha consolidato i rapporti con l’Italia, collaborando con varie istituzioni universitarie e di ricerca, tra cui il Gssi, il Gran Sasso Science Institute, scuola internazionale fondata nel 2012 con sede all’Aquila.

Dal primo gennaio del 2021, Simona Iammarino sarà la prima donna editor del Journal of Economic Geography. Il suo ruolo sarà quello di continuare a indirizzare la disciplina per offrire contributi che possano promuovere la conoscenza scientifica e fornire delle basi rigorose alle scelte delle public policies o dalle aziende in campo internazionale. I suoi prodotti scientifici saranno caratterizzati da una ricerca di altissimo livello, e da analisi specifiche con una forte impronta di interdisciplinarità. Iammarino è una promotrice dell’“equality, diversity and inclusion” contro tutte le discriminazioni. Anche se il Regno Unito è un paese progredito nell’ottica della lotta alle discriminazioni di genere, non tutte sono state superate. Siamo nel 2020 ma occorre ancora combattere e farsi sentire.