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Che odore ha la paura? Una risposta da IgNobel

Il premio IgNobel 2021 per la chimica a uno studio che, a naso, potrebbe incuriosirvi

Il pubblico emana odori particolari durante un film? Se sì, questi odori cambiano in base al genere di film proiettato? Nonostante sia molto semplice pensare a quale tipo di odori si possano produrre durante un film horror, il gruppo di ricercatori capitanato da Jörg Wicker, del Machine Learning Group dell’Università di Auckland, si è aggiudicato l’IgNobel per la chimica per aver analizzato chimicamente l’aria all’interno delle sale cinematografiche. I ricercatori hanno verificato verificare se gli odori prodotti dal pubblico fossero in qualche modo correlati ai livelli di violenza, uso di droghe, linguaggio volgare, sesso e comportamento antisociale contenuti nel film proiettato.

Il premio è una testimonianza della nostra creatività come scienziati e della nostra volontà di vedere il quadro più ampio”, afferma Jonathan Williams, un altro membro del gruppo di ricerca. “Ci piace fare esperimenti che all’inizio possono sembrare stravaganti ma che finiscono per rivelare nuovi fenomeni. Questo fa parte della ricerca di base che è l’elemento che definisce la Max Planck Society. Il nostro lavoro sulla paura misurabile nell’aria del cinema ha già messo in moto molti nuovi studi”. I ricercatori sono stati premiati da Barry Sharpless, premio Nobel per la chimica nel 2001, che ha osservato che “la ricerca sull’olfatto è sottovalutata ed è molto importante“, spiegando che la sua esperienza nel memorizzare l’odore di oltre 3000 sostanze chimiche nel magazzino dove lavorava è stata fondamentale per la sua crescita come chimico.

Fonte: pexels.com

Il principio, sostengono gli autori, è che le emozioni lascino un segno anche come sostanze volatili emesse dalle persone. Williams, in un video che descrive lo studio, ha spiegato che gli strumenti impiegati per misurare le concentrazioni di composti organici volatili e dell’anidride carbonica nelle sale cinematografiche sono gli stessi utilizzati per studiare le sostanze chimiche nella foresta amazzonica. L’obiettivo dichiarato dello studio, in particolare, era quello di riuscire a sviluppare un metodo per classificare gli odori, in base al genere e al limite d’età del film che il pubblico stava guardando.

Per farlo, i ricercatori hanno collegato uno spettrometro di massa al sistema di ventilazione di una sala cinematografica e, durante 135 proiezioni di film, hanno misurato e analizzato come cambiava la composizione dell’aria del cinema ogni 30 secondi. Dai risultati è stata scoperta una relazione tra la concentrazione di isoprene (una sostanza prodotta da esseri umani e vegetali) nell’aria e l’età consigliata per il film proiettato. Quando siamo nervosi o eccitati, tendiamo i muscoli e involontariamente ci muoviamo in avanti e indietro sul sedile della sala: questa reazione ci fa espirare più isoprene. E proprio questa tensione, durante la visione, fornisce una buona indicazione sul livello di stress del film. Al momento, questi studi nelle sale cinematografiche stanno proseguendo e il team di ricerca vorrebbe indagare se le persone rilascino nell’aria un’impronta chimica anche di altri tipi di emozione. Insomma, la prossima volta che entrerete in una sala cinematografica, fate attenzione: uno spettrometro di massa potrebbe spiarvi dalla grata del sistema di ventilazione. Noi ve l’abbiamo detto.

Immagine di copertina: Wikimedia Commons