Cristiana Abbafati: salute, crescita economica e disuguaglianze

Cristiana Abbafati: salute, crescita economica e disuguaglianze

Disuguaglianze di reddito e salute, peso della malattia e sostenibilità dei sistemi sanitari

Abbiamo intervistato Cristiana Abbafati, professore aggregato al dipartimento di studi giuridici ed economici di Sapienza, sul tema della salute in relazione alla crescita economica e alle disuguaglianze a partire dal suo lavoro “Salute, crescita economica e peso della malattia”.

Qual è l’argomento principale di questo lavoro?

“In questo lavoro offro un’analisi ragionata sul tema della salute in relazione alla crescita economica e alle disuguaglianze, argomento che fino a prima della pandemia non aveva ricevuto la necessaria attenzione sebbene il momento storico fosse caratterizzato da depressione economica, aumento delle disuguaglianze e crescita del peso della malattia”.

Cos’è il peso della malattia, e come incide sulla relazione tra sistemi sanitari e crescita economica?
“Ho cercato di dimostrare l’opportunità di spostare l’attenzione dall’aspettativa di vita al peso della malattia, specialmente per i paesi ad alto reddito. Laddove l’aspettativa di vita ha superato gli 80 anni, il peso della malattia ha assunto dimensioni preoccupanti, non solo a causa di morbidità (frequenza percentuale di una malattia in una collettività, ndr) e comorbidità (ogni entità clinica aggiunta in un paziente in osservazione per una determinata patologia, ndr) che pesano su una popolazione sempre più anziana, ma anche per via di una transizione epidemiologica dalle malattie trasmissibili a quelle non trasmissibili, le quali prevalgono, oramai, anche su soggetti in età lavorativa”.
Secondo Abbafati i paesi ad alto reddito devono affrontare due incognite complesse e tra loro collegate: la sostenibilità dei sistemi sanitari il problema della crescita economica.

“Si è visto inoltre che reddito e salute sono in relazione diretta, seppur non lineare, e che un aumento della disuguaglianza di reddito è foriero di una disuguaglianza di salute”.

Che relazione c’è tra reddito e indicatori di salute?
“Si è dimostrato che società più diseguali producono, in generale, peggiori risultati sociali. Risulta confermato il ruolo dei fattori immateriali, per cui la disuguaglianza di reddito diventa una causa di stress sociale, come anche il legame tra fattori politico sociali o neo materiali e livelli di salute. In quei paesi con risorse economiche meglio distribuite in termini di reddito e occupazione e con alti livelli di assistenza sanitaria, istruzione e servizi di supporto alle famiglie, gli indicatori di salute sono migliori. Inoltre, politiche di redistribuzione di stampo universalistico migliorano la salute più di interventi specifici”.

Su cosa si concentra attualmente la sua attività di ricerca?

“I miei progetti di ricerca riguardano gli effetti della deprivazione socio-economica sull’incidenza del diabete di tipo II nelle regioni italiane e le sue conseguenze finanziarie e sulla produttività del lavoro. Attualmente mi sto occupando del ruolo dei medici di medicina generale nel rilancio del SSN alla luce della recente pandemia e della ridefinizione della sanità territoriale grazie al PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza). Insieme ai colleghi dell’IHME e ad alcuni colleghi della GBD Italia Initiative, mi sto occupando di relazione tra diabete tipo II, demenza e sviluppo socio economico e di sostenibilità dei sistemi sanitari nei paesi dell’Unione Europea”.

Abbafati collabora dal 2016 con l’IHME (Institute of Healh Metrics and Evaluation) dell’Università di Washington (Seattle, USA) per il progetto GBD, Global Burden of Disease e GBD health finacing. È uno dei membri fondatori della GBD Italian Initiative che rappresenta in Italia le attività dell’IHME (unico al mondo a stimare la domanda di salute,  per quasi 300 malattie e 3000 sequele e 84 fattori di rischio per più di 200 paesi, dal 1990 ad oggi offrendo una analisi tendenziale di come la domanda di salute muti nel tempo e tra paesi) e che contribuisce  alla stima della domanda di salute per l’Italia e le sue regioni, così da consentire ai decisori politici di meglio articolare l’offerta sanitaria e il conseguente finanziamento.  

Immagine in evidenza: World banck photo collection