Ext-ERN: la notte europea dei ricercatori oltre Sapienza

Ext-ERN: la notte europea dei ricercatori oltre Sapienza

Uno sguardo sulla Notte europea dei ricercatori al di là delle mura universitarie di Sapienza, in compagnia di Donato Giovannelli

Ern è l’acronimo di European researchers’ night (Notte europea dei ricercatori): un evento nato nel 2005 per volontà della Commissione europea che si propone di coinvolgere università e istituzioni di ricerca in un ambizioso processo di comunicazione della scienza al grande pubblico attraverso l’allestimento di mostre, eventi, spettacoli e tavole rotonde. Alla Notte europea dei ricercatori 2021 ha partecipato, come di consueto, anche Sapienza Università di Roma (come vi abbiamo ampiamente documentato), ma non solo: la comunità scientifica di tutta Italia si è mobilitata per l’evento. Anche l’Università Federico II di Napoli, per esempio, ha dato il suo contributo a Ern con una serie di iniziative in tutta la città. Abbiamo visitato il chiostro di San Martino, teatro di uno degli eventi organizzati dall’ateneo, e ci siamo fatti raccontare la giornata da Donato Giovannelli, microbiologo e docente al Dipartimento di biologia dell’ateneo campano.

Donato Giovannelli

Professor Giovannelli, uno degli obiettivi principali delle sue ricerche attuali è la coevoluzione fra microrganismi e ambiente con particolare focus per gli ambienti estremi. Ma in occasione della Notte europea dei ricercatori avete scelto di raccontare un’altra storia. Quale?

“Per l’edizione 2021 di Ern abbiamo deciso di parlare della transizione energetica, ovvero quel passaggio che necessariamente, come società globale, dovremmo fare nell’immediato futuro dall’utilizzo di combustibili fossili che producono CO2 a combustibili green”.

Un processo che è già iniziato con l’uso dell’eolico e del fotovoltaico…

“Certo: il sole e il vento sono a tutti gli effetti delle fonti rinnovabili. Ma presentano un problema di fondo: sono intermittenti.  Nella presentazione di questa sera noi abbiamo invece parlato di idrogeno come fonte energetica rinnovabile”.

Perché proprio l’idrogeno?

“Perché è una fonte di energia stoccabile, che può essere trattata al pari degli idrocarburi, ma è al contempo un tipo di energia pulita poiché nel processo di combustione come prodotto di scarto si ottiene solo acqua”.

Come lo avete raccontato al pubblico?

“Lo abbiamo fatto adottando un linguaggio multimediale, non limitandoci solo alla presentazione, ma mostrando immagini, campioni di rocce utilizzate per lo stoccaggio della CO2 e per l’estrazione del petrolio, passando per la microbiologia facendo capire la forte interazione che sussiste fra la vita e le risorse energetiche stoccate”.

esempio di grafica multimediale

Quanto sono importanti iniziative come la Notte europea dei ricercatori per contribuire alla formazione di una “coscienza scientifica” nella cittadinanza?

“Dovremmo fare lo sforzo, come comunità scientifica, di avere serate informali come questa più di frequente e in posti dove la gente non necessariamente è appassionata di scienza. La vera difficoltà della società odierna sta nel far appassionare, nel far interessare, nel far pensare alla scienza anche a chi in questo momento non lo fa”.