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Lettera all’Aifa: il problema della comunicazione nella comunicazione

L’Aifa ha pubblicato un bando per assumere quattro comunicatori scientifici: tra i requisiti, il possesso di una laurea in materie umanistiche. Ma i comunicatori della scienza possono essere anche altro

Il 23 marzo, l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) ha pubblicato un bando per l’assunzione di quattro funzionari della comunicazione scientifica con un contratto a tempo indeterminato. Tra i requisiti di ammissione, esposti nell’articolo 2 del bando, si legge: “Laurea in Scienze della Comunicazione, Sociologia, Filosofia e Lettere”. E nient’altro: i laureati in discipline scientifiche e – cosa ancora più preoccupante – chi ha conseguito un titolo post-laurea nell’ambito specifico della comunicazione della scienza sono del tutto esclusi dalla possibilità di partecipare al concorso. Ed è per questo che diversi comunicatori italiani (Riccardo Lucentini, Antonio Scalari, Nicole Ticchi e Jacopo Mangarelli) hanno deciso di scrivere una lettera aperta all’Agenzia per chiedere di tenere conto (anche) dei master professionalizzanti in comunicazione della scienza e per ribadire l’importanza di quest’ultima. La lettera è stata pubblicata sulla rivista Scienza in rete ed è accompagnata da una petizione lanciata sulla piattaforma change.org.

Nel bando, tra l’altro, è presente anche un passaggio che appare tutt’altro che logico: chi ha svolto un dottorato, o un master in ambito farmaceutico, otterrà un punteggio maggiore in graduatoria. Oltre al fatto che questo titolo non è correlato a una preparazione in comunicazione della scienza, risulta essere anche difficile che un laureato umanistico possa averlo frequentato. Nella lettera aperta, ovviamente, non si parla di sostituire i titoli richiesti per partecipare alla selezione, bensì aggiungerne altri che sono i più aderenti alle figure ricercate. “È necessario, oggi più che mai, promuovere un dialogo tra comunicatori della scienza, affinché essi possano far sentire la propria voce”, si legge nella missiva. “Siamo convinti che i Master universitari attivi in Italia possano fungere da catalizzatori; non sono molti, ma sono conosciuti e spesso condividono anche gli stessi docenti”.

Tra i Master per la formazione di nuove leve del giornalismo e della comunicazione scientifica, annoveriamo anche il nostro La scienza nella pratica giornalistica di Sapienza Università di Roma: “Il Master della Sapienza, attivo dal 2006, è nato e cresciuto nei laboratori del Dipartimento di Biologia e biotecnologie dell’Ateneo romano. Questo Master non solo ha formato giovani giornalisti, ma ha anche lavorato a portare gli scienziati fuori dalla famigerata torre d’avorio accademica. Con l’obiettivo – crediamo importante – di contribuire ad una visione non solo crociana della cultura”, ha detto Isabella Saggio, direttrice del Master.

“Vogliamo altresì invitare tutti i comunicatori della scienza italiani attivi in ogni campo a supportare questa idea e dare seguito alle intenzioni già più volte espresse”, concludono gli autori della lettera. “Chiediamo uno sforzo per il bene della cultura scientifica e della società italiane. Si può fare, si deve fare, con la collaborazione di tutti”.

Immagine in evidenza: Aifa – Wikimedia Commons