Sapienza potenzia i servizi di counselling per la tutela della salute mentale

Sapienza potenzia i servizi di counselling per la tutela della salute mentale

Sapienza Università di Roma ha realizzato un investimento senza precedenti sui servizi di counselling per sostenere il benessere psicologico degli studenti e del personale dell’ateneo

Lo scorso 15 giugno 2021, il Senato accademico di Sapienza Università di Roma, per espresso desiderio della rettrice Antonella Polimeni, ha approvato un’azione di potenziamento dei servizi di counselling per sostenere i disagi psicologici che hanno colpito la comunità accademica a causa della pandemia da Covid-19. Il progetto dell’ateneo, realizzato grazie a un investimento di oltre 500mila euro, consente agli studenti non solo di accedere gratuitamente alle consulenze psicologiche, ma anche di partecipare a percorsi di valorizzazione delle risorse individuali per prevenire l’abbandono degli studi. Sono previsti inoltre interventi di prevenzione per la lotta contro le discriminazioni, gli stereotipi e la violenza di genere al fine di favorire una politica di inclusione e offrire una formazione universitaria equa e di qualità.
Il termine inglese counselling si traduce in “consulenza” e si riferisce a un’attività svolta da un professionista, il counselor, allo scopo di gestire situazioni problematiche di varia natura che incidono sul benessere psicologico di un individuo.
Il passaggio dalla realtà scolastica a quella universitaria è una fase delicata della vita; cambiano il metodo di studio, l’ambiente e l’approccio con i colleghi e gli insegnanti. Tutto questo può causare scoramento e portare all’insorgenza di un disagio emotivo. Dal 2007, il Centro di Counselling Psicologico del Dipartimento di Psicologia clinica e dinamica di Sapienza mette a disposizione psicologi clinici e psicoterapeuti per rispondere alle richieste di aiuto degli studenti.

Didattica a distanza durante la pandemia da Covid-19 {Wikimedia Commons}

Studi recenti hanno evidenziato che la pandemia da Covid-19 ha avuto un forte impatto sulla salute mentale, soprattutto nei giovani. Lo stress causato dall’isolamento e dalla paura, infatti, ha esacerbato le condizioni di disagio psicologico preesistenti, portando a riacutizzazioni di disturbi d’ansia e disturbi dell’umore che aumentano il rischio di insuccesso accademico. E un recente sondaggio della British Science Association (Bsa), un ente di beneficenza che si occupa di scienza, cultura e società, ha inoltre evidenziato che la paura più comune tra i giovani è l’impatto della pandemia sulla loro istruzione. L’emergere di questi dati ha reso necessario il potenziamento dei servizi di counselling offerti dall’università per supportare gli studenti in difficoltà.
Ma l’effetto della pandemia sulla salute mentale non è circoscritto ai giovani. A partire da questa evidenza, infatti, Sapienza ha attuato interventi di prevenzione per tutelare il personale tecnico-amministrativo e bibliotecario dal rischio di sindrome da burnout: una condizione di stress cronico associato ai contesti lavorativi in cui sono centrali le relazioni interpersonali.
Gli sportelli di counselling collaborano anche con lo sportello dedicato ai disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) e altri servizi, tra cui le scuole di specializzazione post-laurea e il servizio per il tutorato e l’orientamento, per costituire una rete di supporto integrata ed efficace a sostegno degli studenti.

Immagine in evidenza: {Wikimedia Commons}