Niels Kaj Jerne, un genio tardivo

Niels Kaj Jerne, un genio tardivo

Niels K. Jerne, Nobel per la medicina per aver elaborato la teoria della selezione clonale. Un genio maturato con lentezza e dopo una serie di insuccessi clamorosi, che però hanno contribuito allo sviluppo della sua personalità intellettuale e scientifica

La vita di Niels Kaj Jerne è un bellissimo esempio di come “non è mai troppo tardi”. Premio Nobel per la sua teoria della selezione naturale nella formazione degli anticorpi e personaggio chiave nell’immunologia, Jerne conseguì la laurea in medicina a ben trentacinque anni, nel 1947, dopo diversi insuccessi sia negli studi che nel campo lavorativo e in quello personale.

Nato a Londra nel 1911 da genitori danesi, Jerne crebbe in Olanda, dove, terminate le scuole superiori, iniziò a lavorare per una ditta di commercio di banane. Avrebbe dovuto seguire le orme del padre e diventare un uomo d’affari, ma sognava di andare all’università e studiare filosofia. Dopo tre anni nell’impresa di banane, il padre gli permise di studiare, iscrivendolo però alla facoltà di chimica dell’Università di Leiden, con risultati disastrosi – Jerne abbandonò gli studi poco dopo, senza aver dato nemmeno un esame. Qualche anno dopo, la seconda possibilità: Jerne si iscrisse alla facoltà di medicina a Copenaghe. E un secondo abbandono, questa volta dovuto all’amore per una pittrice ceca, che sposò poco dopo. 

Nel 1939 Jerne ritentò gli studi in medicina, che, nonostante la nascita di due figli e il suicidio della moglie, riuscì finalmente a portare a termine nel 1947. Dopo tre anni al dipartimento di biologia dello Statens serum institut di Copenaghen, Jerne discusse la sua tesi di specializzazione sull’avidità immunologica, ovvero la capacità di legame degli anticorpi agli antigeni, e in particolare su come questa aumenti durante l’immunizzazione

Linfocita B nell’uomo. Credit: NIAID through Wikimedia Commons.

All’epoca, si riteneva che gli anticorpi venissero modellati dagli antigeni, molecole esterne che istruiscono il sistema immunitario a reagire, per esempio, contro batteri o virus. La svolta che Jerne diede all’immunologia fu quella di ipotizzare che gli anticorpi esistessero già nel nostro organismo (in particolare che fossero prodotti dai linfociti B) in tutte le forme possibili, e che gli antigeni servissero solo per selezionare quelli più adatti. La teoria di Jerne fu ignorata per un paio di anni, finché Frank MacFarlane Burnet (immunologo australiano) la riprese e ampliò, chiamandola teoria della selezione clonale

Nel 1962 Jerne venne chiamato all’università di Pittsburg come direttore del dipartimento di microbiologia, dove insieme al suo collaboratore Al Nordin lavorò a un metodo per dimostrare la produzione cellulare di anticorpi, la tecnica delle placche emolitiche. Al simposio di Cold Spring Harbor sugli anticorpi, nel 1967, la teoria della selezione clonale venne addirittura definita il dogma centrale dell’immunologia. Jerne fu insignito del premio Nobel per la medicina nel 1984, assieme a César Milstein e Georges Köhler (premiati per l’invenzione della tecnica dell’ibridoma). Nell’ottobre del 1994, all’età di ottantadue anni, Jerne morì in Francia, a Castillon-du-Gard, dove viveva con la sua terza moglie.