Il genio rivoluzionario che amava l’umanità

Il genio rivoluzionario che amava l’umanità

di Simone Franciotti, III J, IIS “Di Vittorio – Lattanzio”, Roma

Questo saggio partecipa al concorso Hansel e Greta. Il vincitore verrà designato sulla base del numero di voti ricevuti e della valutazione da parte di una giuria di qualità. Le votazioni partiranno il 15 giugno 2020. Per votare cliccare su questo link, selezionare il tema desiderato e cliccare sul pulsante “vota” in fondo alla pagina.

La figura di Linus Pauling ancora oggi affascina per il suo amore per l’umanità, che va oltre la genialità delle sue scoperte e per i premi Nobel. In tutta la sua vita Pauling non ha esitato a sollecitare gli scienziati ad impegnarsi nella società per alleviare le sofferenze umane.

Linus Carl Pauling, nato a Portland (Oregon) il 28/02/1901 e morto il 19/08/1994 a Big Sur (California), è stato chimico, cristallografo e attivista politico statunitense che si è battuto per la pace. Egli si colloca tra i più celebri scienziati del XX secolo ed è stato vincitore di due premi Nobel, per la chimica nel 1954 e per la pace nel 1962.

Si è occupato di chimica, coniugando l’amore per la ricerca scientifica con la diffusione della conoscenza, oltre all’impegno civile ed alla testimonianza personale in favore della pace e del disarmo.

Nei suoi studi si basò sui lavori di Walter Heitler e Fritz London sul legame chimico. Negli Stati Uniti Pauling era considerato un fuoriclasse e nel 1922 iniziò ad interessarsi alle teorie del legame chimico e grazie al suo mentore Arthur Amos Noyes si trasferì in Europa per ampliare i suoi studi, in quanto l’Europa era l’epicentro della meccanica quantistica. Uno dei problemi dei chimici dell’epoca era scoprire il motivo per cui il carbonio forma quattro legami covalenti. Tali legami negli idrocarburi sono orientati come a toccare i vertici di un tetraedro di cui il carbonio è il centro, se l’idrocarburo è saturo cioè privo di doppi legami. Se la molecola contiene un doppio legame, gli altri legami giacciono sullo stesso piano e se è triplo sulla stessa linea.

La cosa appariva all’epoca inspiegabile, avendo il carbonio a disposizione solo 2 elettroni liberi, come indicato nella tavola periodica. Pauling ebbe l’idea che uno degli elettroni appaiati dell’orbitale 2S, potesse venire promosso in quello 2Pz; ma tutto ciò richiedeva una certa energia che da qualche parte andava presa. L’energia che il sistema perdeva promuovendo un elettrone, poteva essere riguadagnata formando un legame chimico. Pauling capì che il concetto di energia di scambio poteva entrare direttamente nel calcolo. Egli comprese inoltre che l’energia di repulsione elettrostatica poteva dare luogo ad orbitali di forma differenti. La natura del legame chimico è stato per molti anni il suo lavoro fondamentale e concetti come ibridazione ed elettronegatività oggi si trovano in tutti i libri di chimica.

A partire dal 1934 Pauling cominciò ad interessarsi allo studio delle proteine, arrivando a stabilire la struttura e le proprietà chimiche del legame peptidico. Nel 1950 riuscì a definire le due strutture secondarie delle proteine: la struttura alfa elica e quella a foglietto ripiegato (o beta struttura). Le sue scoperte hanno ispirato scienziati come James Watson, Francis Crick, Rosalind Franklin. 

Grazie a queste ricerche nel 1954 gli fu conferito il premio Nobel per la chimica mentre per il suo impegno civile nel 1962 gli fu conferito il premio Nobel per la pace.

Credits immagine: yearbook of California Institute of Technology