L’IRCCS e la ricerca contro il Carcinoma Retto-Colon

L’IRCCS e la ricerca contro il Carcinoma Retto-Colon

di Matteo Gironi, Valerio Picco, Martina Rollé, 1^A Liceo Scientifico Tradizionale IISS Baldessano Roccati Carmagnola (TO)

Questo saggio partecipa al concorso Hansel e Greta. Il vincitore verrà designato sulla base del numero di voti ricevuti e della valutazione da parte di una giuria di qualità. Le votazioni partiranno il 15 giugno 2020. Per votare cliccare su questo link, selezionare il tema desiderato e cliccare sul pulsante “vota” in fondo alla pagina.

• L’IRCCS di Candiolo: storia e prospettive di ricerca

L’IRCCS di Candiolo, in provincia di Torino, è un centro oncologico privato ed è l’unico Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico del Piemonte riconosciuto dal Ministero della Sanità, rinomato per le importanti scoperte fatte e pubblicate sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali. Ha iniziato la sua attività nel 1996 e da allora si è via via arricchito in spazi e servizi. L’IRCCS è Centro di riferimento non solo per il Piemonte per nove tipologie di tumori: carcinomi mammari, ginecologici, colon-rettali (Crc), dello stomaco, otorinolaringoiatrici, urologici, sarcomi, tumori cutanei e oncoemetologici. È di proprietà della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus (Fprc), presieduta da Donna Allegra Agnelli, che lo ha realizzato e lo finanzia esclusivamente con il sostegno e la generosità di oltre 300 mila donatori tra cittadini, aziende e enti privati. L’attività del centro è condotta in collaborazione con il Dipartimento della Scuola di Medicina dell’Università di Torino: nei laboratori dell’IRCCS lavorano infatti 322 ricercatori divisi in 39 gruppi, che si concentrano sullo sviluppo di strategie per prevenire, diagnosticare precocemente e curare il cancro.

• Le nuove frontiere dell’IRCCS

Nel 2019 l’Istituto ha presentato in Regione Piemonte un progetto con la
finalità di espandersi in maniera ancor più significativa, anche grazie al
contributo dei privati: esso prevede un Hospice, un nuovo poliambulatorio,
una Biobanca, un centro di formazione e simulazione di alta
specializzazione, una Protonterapia che farà dell’istituto il centro di
riferimento di tutto il Piemonte e, infine, un innovativo Laboratorio di ricerca dedito alle collaborazioni internazionali.

• L’inattivazione della proteina Wrn nei Crc

Nell’ottobre del 2019 i ricercatori di Candiolo del laboratorio di Oncologia Transnazionale, in collaborazione con dei colleghi del Sanger Institute di Cambrige, nella cui equipe lavora un giovane ricercatore italiano formatosi a Candiolo, ha identificato una proteina responsabile della crescita di uno specifico tipo di cancro, il Crc (in Italia ogni anno ne vengono effettuate circa 53 mila nuove diagnosi), ponendo quindi le basi per lo sviluppo di una nuova terapia. Lo studio è stato pubblicato sulla celebre rivista Nature e i contenuti sono pressoché innovativi: la terapia permette di eliminare, una per una, le proteine presenti nel tumore. Infatti l’inattivazione di una proteina decisiva per la crescita di un tumore porta alla morte della massa neoplastica stessa. I ricercatori hanno effettuato una rimozione sistematica di migliaia di proteine in centinaia di tumori diversi, identificando in questo modo una serie di geni candidati che, una volta eliminati, avrebbero compromesso la crescita di vari tipi di tumore.

Lo studio è partito dall’ipotesi che un qualunque tumore abbia un tallone di Achille, un punto debole. Da qui, tramite screening sistematici su scala globale, si è cominciato a identificare le proteine che, se disattivate, portano alla regressione dei tumori, nello specifico relativamente al Crc: quando la proteina Wrn è disattivata la massa tumorale va incontro a morte. Questa cura, a differenza dell’alternativa dell’immunoterapia, efficace solo nella metà dei casi e che porta in sé il rischio di ricadute, porta nel 50% dei casi i tumori a smettere di ingrandirsi e i restanti addirittura a regredire. La chemioterapia invece danneggia anche le cellule sane, indebolendo gravemente le difese immunitarie dei pazienti.

Alla luce della scoperta del team anglo-italiano molti laboratori si stanno occupando di progettare dei farmaci che possano inibire Wrn come preludio per una terapia innovativa nei pazienti affetti dal Crc: ciò porterà a debellare definitivamente questo tipo di tumore consentendo una guarigione definitiva.

Non credete che sia davvero una scoperta da premio Nobel?

credits immagine : national cancer institute on unsplash