La donazione di Malala Yousafzai a sostegno dei bambini di Gaza

La donazione di Malala Yousafzai a sostegno dei bambini di Gaza

Malala Yousafzai, premio Nobel per la pace nel 2014, ha donato 100mila dollari a sostegno dei bambini della striscia di Gaza

Correva l’anno 2014 quando Malala Yousafzai, premio Nobel per la pace a soli 14 anni per l’impegno per il diritto all’istruzione, affermava che “senza istruzione non ci sarà mai pace”. Già in quell’anno, la giovane leader pachistana aveva donato i 50mila dollari del Nobel per la ricostruzione delle scuole di Gaza.

A distanza di qualche anno e in seguito al riaccendersi del conflitto israelo-palestinese, Malala ha deciso di donare ancora. 100mila dollari a sostegno delle famiglie di Gaza. Il suo gesto segue di qualche settimana quello del World Food Programm (Wfp), che ha avviato un programma di sostegno per 51mila persone di Gaza.

La donazione  di Malala andrà ad alcune importanti associazioni, tra cui Save the Children, KinderUSA e DCI Palestine, e contribuirà a cambiare la vita di centinaia di minori vulnerabili. Riparazione di scuole danneggiate, fornitura di acqua e di cibo, sostegno alla salute mentale e fisica di bambini e neo mamme. “Prego per una pace duratura nella regione”, ha dichiarato la giovane attivista, “e invito i leader a proteggere i diritti fondamentali di ogni bambino”.

Ma facciamo un passo indietro per conoscere meglio la storia di Malala Yousafzai.

Originaria di Mingora in Pakistan, è figlia di Ziauddin Yousafzai, attivista e co-fondatore del Malala Fund e autore della biografia Libera di volare, che racconta la storia della ragazza. Nel 2012 Malala è sopravvissuta a un colpo d’arma da fuoco alla testa esploso da Ehsanullah Ehsan, un militante estremista,. L’attacco fu immediatamente rivendicato dai talebani che volevano eliminarla perché simbolo della lotta per l’istruzione. Dopo l’attentato, Malala è stata curata nel Regno Unito, dove è poi rimasta per proseguire gli studi. La scorsa estate si è laureata all’Università di Oxford al termine di un corso di laurea su filosofia, politica ed economia.

Nel 2013 ha raggiunto una popolarità ancora più ampia a seguito del discorso tenuto a New York all’Assemblea della gioventù delle Nazioni Unite. “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna”, ha affermato l’attivista parlando all’assemblea, “possono cambiare il mondo”. Nei giorni e mesi successivi, anche grazie al web, il suo intervento ha raccolto grande consenso internazionale.

L’importanza dell’istruzione è dunque centrale nelle battaglie dell’attivista pachistana che, già in occasione del premio Nobel, espresse il desiderio di fondare un partito e diventare il primo ministro del suo paese per garantire il diritto all’istruzione a tutti i bambini.

Il 25 settembre del 2015 è diventata, insieme ad altre celebrità, testimonial per le Nazioni Unite dei 17 Global goals, obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030. Tra questi, ci sono l’eliminazione della povertà estrema, la lotta alle disuguaglianze e il contrasto ai cambiamenti climatici.

L’8 marzo di quest’anno, Apple ha stretto una partnership con Malala per la creazione di contenuti originali. Documentari, lungometraggi animati e spettacoli per bambini con cui l’attivista potrà ispirare le persone in tutto il mondo.

Immagine in evidenza:  {Google immagini creative commons}