SapienzAmbiente, celebra la biodiversità

SapienzAmbiente, celebra la biodiversità

L’8 giugno 2022, Presso l’Aula Magna di Sapienza si è svolta la celebrazione della giornata mondiale per l’ambiente, istituita nel 1972 dalle Nazioni Unite, ma soprattutto si è celebrata l’entrata in costituzione della tutela della biodiversità.

di Diego Parini

Aprendo l’evento SapienzAmbiente la Magnifica Rettrice Antonella Polimeni ha letto un messaggio inviato dal Presidente della Camera Roberto Fico, con il quale, oltre ad augurare il miglior esito dell’evento, ha definito il PNRR come una straordinaria opportunità per fare passi decisivi, un passaggio storico e un faro per il presente e futuro del nostro Paese. La Rettrice ha continuato parlando della modifica dell’articolo 9 della costituzione, frutto di un lungo percorso, iniziato dall’adozione delle Nazioni Unite della Convenzioni di Rio de Janeiro del 1992. “La crisi sanitaria, economica, il conflitto attuale stanno mettendo a dura prova la reale presa di coscienza della questione ambientale, bisogna tenere in mente come la tutela dell’ambiente sia strettamente legata a questioni economiche, sociale e politiche internazionale”.

Non basta tutelare una sola specie o un singolo territorio, è necessario tracciare una strada comune e condivisa a livello globale, perché il destino dell’uomo e dell’ambiente non sono mai stati così strettamente connessi come nel nostro tempo”.

Antonella Polimeni

I saluti iniziali sono proseguiti con Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr, che ha parlato del nuovo centro nazionale della biodiversità che sta per partire, coinvolgendo molti partner come università e centri di ricerca, definito come “una grande casa aperta a tutti perché la biodiversità deve aprire alle opportunità e allo scambio, e non deve essere studiata a partire dai piccoli gruppi con una visione generale.

Successivamente, Gaetano Azzariti, professore di diritto costituzionale alla Sapienza, il quale ha spiegato come dal punto di vista giuridico la recente costituzionalizzazione segnala la definitiva assunzione del problema ambientale, inserendo la sua tutela tra i principi fondamentali che devono essere perseguiti dalla Repubblica. Poi, si è parlato del rapporto tra la comunità che si occupa di fare gli studi e l’intera popolazione e dell’importanza della comunicazione, a parlarne Telmo Pievani, filosofo e biologo evoluzionista dell’università di Padova, che ha sottolineato come bisogna condividere con tutti gli strati della popolazione, perché il sapere scientifico e la ricerca hanno un valore culturale. Fare scienza significa fare cultura. “La comunicazione deve essere inclusiva, non è più sufficiente comunicare la scienza soltanto dalla fine, da quello che abbiamo scoperto, ma bisogna dare priorità al metodo e al processo scientifico, esplicitando tutto in maniera trasparente, anche quando ci sono incertezze o non si sanno le cose”. Bisogna costruire dei progetti per un pubblico che si andrà a sorprendere parlando di scienza, il pubblico deve scoprire che si può parlare di scienza in modo piacevole e interessante.

La seconda parte dell’evento si è concentrata sulla ricerca, sulla formazione e sui portatori d’interesse.

Per iniziare è stato mostrato un video dell’orto botanico della Sapienza, presentato da Maria Maddalena Altamura, Direttrice del dipartimento di Biologia Ambientale di Sapienza, la quale ha spiegato che la biodiversità deve essere presentata non solo perché venga conosciuta ma anche apprezzata, “attraverso l’orto botanico si vuole far capire anche la ricerca che c’è dietro e come la ricerca deve essere finalizzata a tutelare l’ambiente”. Dopo un piccolo cambio di programma è intervenuta la Ministra Maria Cristina Messa sottolineando il fatto che si tratti poco il tema della biodiversità quando si parla di ambiente, seppur il nostro Paese può giocarsela meglio di molti altri luoghi nel mondo.

Il centro nazionale di biodiversità deve essere come una casa aperta a tutti perché la biodiversità deve aprire alle opportunità e allo scambio

Maria Chiara Carrozza

Dopodiché, coordinati da Carlo Blasi, Direttore scientifico del CIRBES (Centro Interuniversitario di Ricerca per la Biodiversità e i servizi Ecosistemici e la Sostenibilità), hanno parlato Carlo Rondinini, che ha spiegato la conservazione della biodiversità per quanto riguarda gli ecosistemi terresti, come ad esempio la partecipazione di Sapienza alla valutazione globale per stilare la famosa lista rossa delle specie IUCN; Giulia Capotorti, ha invece parlato della biodiversità a livello urbano, prendendo come esempio la flora di Roma, con 1600 specie, ha ripetuto il messaggio, espresso dalle Nazioni Unite: una ricca biodiversità può esistere nelle città; infine, a chiudere la parte relativa alla ricerca, ha preso parola Marco Petrangeli Papini, parlando di circolarità e sostenibilità ambientale per il recupero dei sistemi degradati, affermando che la tutale dell’ambiente non può prescindere dal recupero delle aree impattate negativamente dalle attività umane.

Investire in questo momento sulla protezione della biodiversità può essere molto lungimirante”

Maria Cristina Messa

Proseguendo la mattinata, sono intervenuti i portatori di interesse, tra i quali Paolo Grossi, amministratore delegato di Eni Rewind, che ha parlato dell’importanza di far interagire l’università con l’azienda, come un partner mediatore verso gli stakeholders; Umberto Lebruto, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Sistemi urbani, che ha presentato le missioni che il polo urbano porterà sulla rete ferroviaria nazionale, come la green energy e l’integrazione della mobilità urbana con quella ferroviaria; per ultimo, Valter Moro, responsabile Health, Safety, Environment and Quality di Enel Green Power, che ha parlato della produzione delle energie rinnovabili e dei progetti per la tutela della biodiversità che hanno portato avanti in diverse parti del mondo.

SapienzAmbiente

In conclusione, a trattare il tema della formazione sono intervenuti Livio de Santoli, Prorettore alla Sostenibilità della Sapienza, che ha affermato come “essere cittadini della sostenibilità occorre imparare ad esserlo, ma purtroppo negli ultimi cento anni la nostra esperienza ci ha raccontato il contrario”; Riccardo Faccini, Preside della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali della Sapienza, ha esposto l’offerta formativa in ambito scientifico di Sapienza; infine, Marco Oliverio, Prorettore alla Qualità e valorizzazione della ricerca della Sapienza, ha concluso l’evento non solo facendo i ringraziamenti generali, ma ponendo l’accento sull’importanza dell’outreaching per il mondo accademico italiano, in ritardo rispetto al mondo anglosassone, ribadendo l’importanza di comunicare il metodo di come vengono fatte le cose, “bisogna far capire che il metodo scientifico corretto si basa anche sugli errori”.

foto di Mattia La Torre e Carmine Nicoletti