Le piante possono imparare?

Le piante possono imparare?

Due ricercatori dell’Università di Tubinga adatteranno alle piante l’esperimento del Nobel Ivan Pavlov sul riflesso condizionato

Anche le piante possono imparare. Ne sono convinti Michael Gruntman e Katja Tielborger, ricercatori dell’Università di Tubinga, che hanno ricevuto dalla Volkswagen Foundation un finanziamento di centomila euro per un progetto di ricerca sulle cosiddette “piante pavloviane”. Il progetto punta a dimostrare che anche le piante, come gli animali, possono essere soggette al riflesso condizionato o pavloviano, cioè una reazione non volontaria associata a un preciso stimolo.

L’esperimento classico sul riflesso condizionato negli animali fu ideato dallo scienziato russo Ivan Pavlov, premio Nobel per la Medicina nel 1904. Al suono di un campanello, un cane affamato riceve una porzione di cibo. L’operazione viene ripetuta un certo numero di volte, finché a un certo punto il solo suono del campanello (senza l’effettiva presenza di cibo) diventa sufficiente ad attivare nel cane il processo di salivazione (la cosiddetta “acquolina in bocca”).

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Cane di Pavlov, imbalsamato ed esposto al museo Pavlov di Rjazan (Credits: Wikipedia)

I ricercatori di Tubinga realizzeranno un esperimento basato esattamente sul modello di Pavlov, ma adattato alle piante. In particolare saranno utilizzate piante come la Dionaea muscipula e la Mimosa pudica, capaci di compiere movimenti molto rapidi in risposta a particolari stimoli. L’idea dei ricercatori è di associare a questi stimoli un segnale esterno (come il campanello del cane di Pavlov), per poi verificare se, dopo un certo numero di prove, il solo segnale sarà sufficiente a provocare il movimento delle piante.

«Siamo convinti che le piante non siano organismi passivi e siano in grado di mostrare capacità di apprendimento», sottolinea Gruntman. Un eventuale esito positivo dell’esperimento costituirebbe una svolta molto importante nella comprensione del mondo vegetale: se anche organismi non dotati di sistema nervoso, come le piante, dimostrassero capacità di apprendimento, si renderebbe necessaria una ridefinizione delle frontiere tra mondo animale e vegetale.

Il progetto sarà finanziato dal programma “Experiment!” della Volkswagen Foundation, organizzazione privata no-profit da sempre attiva nella promozione della ricerca scientifica. “Experiment!”, attivo dal 2012, punta a finanziare ogni anno un numero limitato di progetti di ricerca particolarmente innovativi, che spesso richiedono ipotesi di partenza controintuitive e tecniche sperimentali non convenzionali. Nel vero spirito del metodo scientifico galileiano, il programma considera un risultato accettabile anche il fallimento dell’esperimento o il raggiungimento di risultati molto diversi da quelli inizialmente prefissati.

Immagine in evidenza: Dionaea muscipula (Credits: Wikimedia Commons)