Lorenz e l'anatroccolo che lo portò al Nobel

Lorenz e l’anatroccolo che lo portò al Nobel

Fin da bambino il rapporto di Konrad con gli animali è sempre stato molto intenso: da quando il padre di ritorno da una gita nei boschi di Vienna gli portò una salamandra con la promessa (mai mantenuta) di liberarla entro cinque giorni, la vita di Lorenz era già segnata

Konrad Zacharias Lorenz nasce ad Altenberg, vicino a Vienna, nel 1903. Da bambino la lettura del libro “Il viaggio del meraviglioso Nils Holgersson” della scrittrice svedese Selma Lagerlöf (premio Nobel per la letteratura nel 1909), suscita in lui la passione per gli animali e in particolare per le oche selvatiche.

Il racconto narra le vicissitudini di Nils, un ragazzino che in groppa all’oca Mårten fa un viaggio avventuroso insieme allo stormo di oche selvatiche dirette in Lapponia.

La lettura di questo racconto fece nascere in Lorenz il desiderio di avere un’oca. Tuttavia per volere dei genitori si dovette accontentare di un anatroccolo. Cominciò a osservarne i comportamenti che in età adulta lo porteranno a elaborare la teoria dell’imprinting: un processo di fissazione cioè di impronta, che gli animali subiscono al momento della nascita creando un attaccamento al primo «oggetto» che si muove davanti a loro e con cui hanno contatto che identificheranno come madre per tutta la vita.

Altri due libri segnarono la vita del piccolo Lorenz. Il primo, un testo sull’evoluzione dell’archeologo Wilhelm Bölsche: il piccolo Konrad rimase colpito dall’immagine dell’Archaeopteryx, il fossile di uccello più antico mai rinvenuto, definito l’anello di congiunzione tra rettili e gli uccelli. L’altro era «L’Origine delle specie» di Charles Darwin, che Lorenz lesse grazie alla guida di un insegnante, un monaco benedettino. Pur essendo appassionato di paleontologia e zoologia, Lorenz si iscrisse alla facoltà di medicina per assecondare il desideri paterno. Dopo la laurea nel 1928 i suoi interessi per gli animali lo portarono a lavorare nei laboratori dell’Istituto di zoologia a Vienna. Le osservazioni del comportamento animale invece avvenivano nella residenza estiva di Altenberg, dove poteva tenere le oche selvatiche nel loro ambiente naturale.

Nel 1939 ottenne la cattedra di psicologia a Koningsberg, dove Kant aveva avuto la quella di filosofia. Con lo scoppiare della seconda guerra mondiale Lorenz fu reclutato come medico a Posen (Polonia) nel Dipartimento di neurologia e psichiatria. In quel periodo lavorò nei reparti psichiatrici, venendo a contatto con alcuni pazienti affetti da malattie mentali ( schizofrenia). In quel contesto cominciò a riflettere sui meccanismi innati che determinano il comportamento umano scrivendo numerosi articoli.

Nel 1949 fondò ad Altenberg l’istituto per le ricerche sul comportamento animale, il Konrad Lorenz Institute (tuttora esistente a scopo didattico). Fu qui che formulò la sua teoria dell’imprinting.

Dello stesso anno è la pubblicazione del libro “L’anello di Re Salomone”, nel quale Lorenz racconta l’esperienza d’imprinting con l’ochetta Martina, la prima oca selvatica covata in incubatrice. Martina al momento della schiusa dall’uovo vede Lorenz. Da quell’istante ogni tentativo di affidare la piccola a un’oca domestica fu vano. L’ochetta incominciò a seguirlo ovunque al punto che fu costretto a costruire un cestino per portarla sempre in spalla. Martina continuerà questo attaccamento, seguendo Lorenz dappertutto, fino all’arrivo dell’estate in cui divenne un uccello adulto pronto a prendere il volo.

Gli studi sulle oche portarono Lorenz al Premio Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1973 (condiviso con Karl von Frish e Nikolaas Tinbergen) per le scoperte riguardo all’organizzazione e cause dei comportamenti individuali e sociali degli animali, in particolare il fenomeno dell’imprinting. Negli anni successivi Lorenz si ritira a Altenberg, dove scriverà altri libri di divulgazione scientifica. Morirà nel 1989 all’età di 86 anni, accompagnato fino alla fine dalle sue amiche più fedeli, le oche selvatiche, inseparabili nella passeggiata quotidiana e durante il bagno nel Danubio.