Il sole, l’acqua potabile e un Nobel

Il sole, l’acqua potabile e un Nobel

Grazie a una tecnologia innovativa le zone rurali del Bangladesh sono ora in grado di accedere all’acqua potabile

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Lund, in Svezia, ha messo a punto un impianto di depurazione delle acque, svincolato dalla rete elettrica, che funziona grazie ai pannelli solari. Con il contributo del premio Nobel per la Pace nel 2006 Muhammad Yunus, piccole e portatili stazioni di pannelli solari sono già state collocate in alcune aree del Bangladesh rurale.

Kenneth M. Persson, docente di ingegneria delle risorse idriche dell’Università di Lund e fondatore, insieme all’ingegnere Ola Hansson dell’azienda Watersprint, ha brevettato la tecnologia per depurare l’acqua.
Nell’impianto a pannelli solari l’acqua non potabile viene fatta passare attraverso un contenitore, attivando un sensore che accende dei Led a raggi ultravioletti. I raggi UV possono essere classificati in tre gruppi: UV-A, UV-B e UV-C. Questi ultimi hanno proprietà germicida e sono quindi in grado di eliminare i batteri e purificare l’acqua.
Molte aree del Bangladesh non hanno accesso all’elettricità, ma l’energia del sole, raccolta in maniera appropriata, può far funzionare la tecnologia dei villaggi per l’intera durata del giorno. Un singolo impianto fotovoltaico infatti produce una corrente continua mediamente di dodici volt e può caricare una batteria per assicurare una funzionalità di ventiquattro ore senza necessità di connessione alla rete.
“In tutto il mondo, settecentocinquanta milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile, essere in grado di fornirla è una delle più grandi sfide per l’umanità”, ha dichiarato in un comunicato stampa lo scorso mese l’inventore dei pannelli solari portatili Kenneth M. Persson.
L’acquisto è stato fatto dal premio Nobel Muhammad Yunus e la sua organizzazione Yunus Centre. Yunus, chiamato il banchiere dei poveri, ha istituzionalizzato i piccoli prestiti, consentendo la creazione di sviluppo economico e sociale dal basso.
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“È importante che il costo della depurazione sia sostenibile. Molte persone possono ora cominciare ad acquistare acqua pulita e allo stesso tempo, in accordo con il modello di Muhammad Yunus, la popolazione locale può avere un piccolo guadagno partecipando alla messa in opera degli impianti di depurazione delle acque” ha detto Kenneth M. Persson.
A ottobre dello scorso anno, la prima unità è stata installata e altre nove sono state consegnate in Bangladesh.
Le installazioni in Bangladesh sono solo il primo passo per creare strutture analoghe in molti altri paesi che non hanno accesso ad acqua pulita.