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di Sofia Gaudioso

Vivere l’antico Egitto con la mostra “La mummia di Ramses il faraone immortale” presso il Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo. La riproduzione fedele di Ramses II uno dei più importanti faraoni dell’antico Egitto e dei profumi, colori e rumori della sua epoca. Il motto della mostra non a caso è vietato non toccare.

Il 9 febbraio 2023 si è tenuta presso il Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo (Mvoem) della Sapienza Università di Roma l’inaugurazione della mostra “La mummia di Ramses il faraone immortale”. All’evento hanno partecipato la Rettrice Antonella Polimeni, Lorenzo Nigro Direttore del museo e Professore della Sapienza, Paola Buzzi egittologa e Direttrice di Digilab, Sabrina Lucibello Direttrice di SAPeri &Co e la Prof.ssa Donatella Strangio. 

La mostra è frutto di una collaborazione tra SAPeri&Co e il Mvoem nell’ambito del progetto finanziato dalla Sapienza SAPeri&Antichità. “Il progetto – dice Nigro – è nato all’interno di un bando di terza missione su cui Sapienza investe molti soldi”. Le attività di terza missione hanno lo scopo di collegare l’università con la società civile e di trasmettere le conoscenze e i risultati della ricerca al di fuori del contesto accademico. “L’università – continua Nigro- diventa così un luogo di incontro e di crescita”. “Sapienza – interviene Polimeni- continuerà a sostenere queste attività. È un Investimento particolarmente importante, ma ormai anche un indice di valutazione”. 

La mostra è incentrata sul faraone Ramses II, ricordato come tra i più grandi faraoni dell’antico Egitto. Ha vissuto fino all’età di novant’anni, ha regnato per 66 anni durante l’età d’oro dell’Egitto (dal 1279 al 1213 a.C. circa) e ha fatto costruire importanti monumenti e statue. Il pezzo centrale della mostra è la ricostruzione in scala 1:1 della mummia di Ramses II, fedele a come la salma è apparsa all’epoca del suo ritrovamento nel 1886 sia a livello morfologico che materico.  

L’obiettivo della mostra infatti, così come quello del progetto SAPeri&Antichità, è quello di rinnovare l’esperienza museale rendendo reperti intoccabili accessibili a tutti i sensi. In questo modo l’esperienza diventa immersiva, interattiva e multisensoriale. “Possiamo guardare – interviene Lucibello – questa mostra utilizzando tutti e cinque i sensi. La parola chiave di questa mostra è vietato non toccare”. 

La pelle della salma di Ramses II è stata riprodotta dal laboratorio di Saperi&Co utilizzando uno strato di nanocellulosa batterica. Grazie alle caratteristiche di questo materiale la pelle è fedele alla mummia originale sia dal punto di vista tattile che visivo e olfattivo. Infatti oltre alla pelle i ricercatori hanno ricreato le fragranze e i profumi dell’antico Egitto e hanno realizzato prodotti audio-visivi multimediali. “C’è un codice a barre dove con il vostro telefonino potrete ascoltare dalla voce profonda di Ramses II, che poi è quella del Professor Nigro, il racconto della storia del mondo e di cosa è accaduto nel passato” conclude Lucibello nel suo intervento. 

“Questa – interviene Paola Buzzi – è un’operazione assolutamente compiuta e questa collaborazione transdisciplinare è particolarmente meritoria. Ne deriva un prodotto espositivo esportabile”.  “La mostra – conclude Buzzi – non è soltanto sensazionalismo ma è anche serissima divulgazione, ad esempio parte della mostra è dedicata alla battaglia di Qadesh, il primo conflitto perfettamente documentato e di cui possediamo un trattato di pace, e per questo una testimonianza importante ai fini della conoscenza dei rapporti diplomatici tra superpotenze.” Sono infatti previste nell’arco della durata della mostra una serie di eventi e conferenze con studiosi di queste materie e anche laboratori didattici per le scuole che hanno già dimostrato grande interesse partecipativo. 

“Sapienza non solo ha le competenze per portare avanti questo tipo di progetti ma ha anche la passione che è la forza più importante per mandare avanti le cose”. Ha concluso la Rettrice Polimeni. 

La mostra “La mummia di Ramses – Il faraone immortale” sarà aperta ai visitatori dal 9 febbraio 2023 al 14 giugno 2023 presso il Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo il cui ingresso si trova nel retro del palazzo del rettorato, edificio CU001. Il museo è aperto il martedì e il giovedì dalle 10 alle 17.

Sofia Gaudioso, biologa e comunicatrice della scienza