LA MENTE DI CHI E’ LIBERO

LA MENTE DI CHI E’ LIBERO

Questo saggio partecipa al concorso Hansel e Greta. La selezione coinvolgera’ una giuria di esperti e una popolare. Per votare cliccare su questo link, selezionare il tema desiderato e cliccare sul pulsante “vota” in fondo alla pagina.

di Desirèe Buda

“La libertà d’espressione è alla base dei diritti umani, è la radice della natura umana e la madre della verità. Sopprimere la libertà di parola significa insultare i diritti umani, soffocare la natura dell’uomo e reprimere la verità.”

Libertà di parola, diritti umani e sguardo rivolto all’Occidente per riformare e modernizzare la Cina. Ecco l’obiettivo di Liu Xiaobo, attivista, critico letterario, scrittore e docente cinese, impegnato per molti anni nella difesa dei diritti umani nel suo paese. Liu fu condannato a 11 anni di carcere solo per aver espresso le sue opinioni e aver annunciato al popolo cinese la verità che racchiudeva e racchiude tutt’oggi anni di storia, il suo appello venne definito un attacco alla sovranità. È stato il primo cinese a ricevere un premio Nobel, nel 2010, mentre risiede in Cina «per il suo impegno non violento a tutela dei diritti umani», ed è stato la terza persona a ricevere il riconoscimento per la Pace mentre si trova in prigione.«Durante gli ultimi decenni la Cina ha fatto enormi progressi economici, forse unici al mondo, e molte persone sono state sollevate dalla povertà. Il Paese ha raggiunto un nuovo status che implica maggiore responsabilità nella scena internazionale, che riguarda anche i diritti politici. L’articolo 35 della Costituzione cinese stabilisce che i cittadini godono delle libertà di associazione, di assemblea, di manifestazione e di discorso, ma queste libertà in realtà non vengono messe in pratica». «Per oltre due decenni, Liu è stato un grande difensore dell’applicazione di questi diritti, ha preso parte alla protesta di Tienanmen nell’89, è stato tra i firmatari e i creatori di Charta 08, manifesto per la democrazia in Cina. La campagna per il rispetto e l’applicazione dei diritti umani fondamentali è stata portata avanti da tanti cinesi e Liu è diventato il simbolo principale di questa lotta».

Quanto è disposto uno Stato o un‘intera Nazione a nascondere i propri cittadini pur di arricchirsi?

Si parla comunemente di Cina oggi come di un Paese dalla svettante economia. La Cina del XXI secolo ha scelto di mostrare sul palco del mondo una facciata ricca ma parziale, e nasconde nel retroscena ampie zone d’ombra. Tra il 1990 e il 2015 la disuguaglianza in Cina è aumentata di 15 punti più di quanto sia avvenuto nel resto del mondo;infatti le persone in condizioni di povertà sono più di 90 milioni, nonostante Il 23 novembre del 2012  il governo cinese abbia dichiarato di aver sradicato la povertà assoluta nel paese. 

“Il cambiamento può avvenire se sempre più persone vengono toccate dai problemi che non trovano soluzione”(Liu Xiaobo)

Ognuno di noi è convinto che per cambiare qualcosa bisogna essere in tanti, ma la mia idea è che non è la massa che crea il cambiamento ma ogni singolo individuo, ognuno di noi ha la forza, la volontà e la capacità, nel suo piccolo, di raggiungere grandi cambiamenti. Ne è l’esempio la giovane Yung Shuping laureanda dell’Università del Maryland,la quale ha ammesso nel suo discorso di laurea di apprezzare l’“aria di libertà” che ha respirato durante il suo periodo di studi in America. La vicenda da settimane occupa i media cinesi e si riflette su quelli internazionali. La giovane Yung, parlando durante la cerimonia di laurea, ha detto che tutte le volte che qualcuno le chiede perché ha deciso di frequentare l’università in America lei risponde: “Per l’aria pura”. Prima ha fatto riferimento all’aria atmosferica e priva di smog dei cieli americani, ma poi ha aggiunto un altro tipo di aria pura che in Cina non si trova: “Quella della libertà di parola”. Il discorso è durato in tutto otto minuti ed è diventato un’ode appassionata alla libertà: “La libertà è ossigeno, la libertà è passione, la libertà è amore. Come ha detto il filosofo francese Jean-Paul Sartre: ‘La libertà è una scelta’”.

“Faccio del mio meglio affinché dalla mia penna escano parole che incarnano il grido del cuore di chi ormai è morto”(Liu Xiaobo)