matematicamente straordinarie

matematicamente straordinarie

Venerdì 12 maggio 2023, presso l’aula magna del rettorato della Sapienza università di Roma, è stato conferito alla professoressa Ingrid Daubechies della Duke University il Dottorato di ricerca honoris causa in matematica “nella convinzione che la sua attività e i suoi interventi presentano altissimi meriti scientifici di indubbio rilievo, ampiamente riconosciuti nella comunità internazionale che hanno dato un contributo significativo alla teoria delle ondine (o wavelet) negli ambiti disciplinari del Dottorato di ricerca che oggi le viene conferito, ma anche sociali e di azioni positive per la parità di genere nelle scienze esatte”. La data non è casuale, poiché coincide con le celebrazioni internazionali delle donne in matematica, una ricorrenza nata nel 2018. La cerimonia è stata aperta con la prolusione della magnifica rettrice Antonella Polimeni cui ha seguito l’allocuzione del preside della Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali Riccardo Faccini e l’elogio pronunciato da Claudia Malvenuto, professoressa presso il dipartimento  di matematica di Sapienza università di Roma. Infine, si è concluso con la Lectio Magistralis “Reflections on an interdisciplinary career” di Ingrid Daubechies. 

Riportiamo qui l’elogio di Ingrid Daubechies pronunciato da Claudia Malvenuto

Magnifica rettrice, autorità accademiche, cari membri della commissione, stimate colleghe e colleghi, studentesse e studenti, signore e signori, illustre professoressa Daubechies, oggi ho l’immenso onore di esprimere l’elogio per il dottorato honoris causa in matematica che le viene conferito per il merito dell’altissima autorità scientifica e dell’eccellenza della sua ricerca accademica in matematica. Mi è richiesto il compito di presentare le motivazioni del conferimento del titolo a Ingrid Daubechies. Intendo trasmettere in questa sede la straordinaria influenza dei suoi lavori e la forza irresistibile del suo operare. 

Fare l’elenco dei suoi titoli, premi e riconoscimenti sarebbe troppo lungo e «non può essere contenuto nel margine troppo stretto di questa pagina», per citare un famoso appunto di Pierre de Fermat. 

Ingrid Daubechies è una delle massime autorità mondiali nella teoria delle wavelet (le ondine), un perfezionamento dell’analisi di Fourier

La professoressa Ingrid Daubechies ricopre il ruolo di James B. Duke Distinguished professor di matematica, ingegneria elettrica e Informatica alla Duke University, un titolo speciale attribuito a un ristretto numero di docenti che vantano risultati straordinari. Attualmente, altri due premi Nobel ricoprono tale ruolo. Dopo gli studi presso la Libera università di Bruxelles, si è dedicata alle applicazioni della matematica, in particolare all’uso della trasformata di Fourier, per scomporre segnali complicati in elementi più semplici: grazie a questo Ingrid Daubechies è diventata presto una delle massime autorità mondiali nella teoria delle wavelet (le ondine), un perfezionamento dell’analisi di Fourier, come ricordato poc’anzi dal nostro preside Riccardo Faccini.

Ingrid Daubechies è stata una degli otto scienziati e artisti a ricevere il Wolf Prize 2023. Insieme al Premio Abel e alla Medaglia Fields, è uno dei riconoscimenti più prestigiosi assegnati alla matematica. Tra i vincitori figurano il nostro fisico e premio Nobel Giorgio Parisi, l’astrofisico Stephen Hawking, il pittore Marc Chagall, l’architetto Frank Gehry, e il musicista Paul McCartney. 

Tra le motivazioni al Wolf Prize c’è il suo lavoro nella creazione e nello sviluppo della teoria delle ondine e della moderna analisi in tempo-frequenza. La sua scoperta delle wavelet lisce e a supporto compatto e lo sviluppo delle wavelet biortogonali hanno rivoluzionato l’elaborazione e il filtraggio delle immagini e dei segnali. 

Le wavelet sono pervasive! Quando si va al cinema o si guarda lo sport in diretta ogni fotogramma è stato compresso con il metodo di Daubechies; l’FBI le usa per comprimere centinaia di milioni di impronte digitali; i geologi le adoperano per analizzare le linee sui sismogrammi di grandi terremoti e ricostruire ciò che si trova sotto la crosta terrestre; se ne servono i neuroscienziati, per leggere le risonanze magnetiche dell’attività cerebrale. I ricercatori affiliati ai musei Van Gogh e Kröller-Müller hanno cooperato con la professoressa Daubechies per vagliare scansioni ad alta risoluzione di dipinti. La collaborazione tra matematici, informatici, curatori di musei e storici dell’arte ha permesso di distinguere i falsi dai veri Van Gogh, identificando le differenze tra le pennellate, anche attraverso metodi di apprendimento automatico. Andando in un campo diverso dalle wavelet, la professoressa Daubechies ha usato un bellissimo risultato, il Teorema di immersione di Tutte, per comprendere l’evoluzione di alcuni animali di cui si possiedono resti fossili: un esempio di applicazione della teoria dei grafi alla biologia e alla paleontologia. 

Nel volume The Princeton Companion to Mathematics1, edito da Timothy Gowers, et al., si trova un bell’articolo divulgativo, dove ripercorrendo la storia della ricerca sulle ondine, tra dettagli personali e aneddoti simpatici, Ingrid Daubechies conclude:

È stato un periodo inebriante ed entusiasmante. Lo sviluppo della teoria ha beneficiato di tante diverse influenze e, a sua volta, ha arricchito i diversi campi con cui le wavelet sono in relazione. Quando la teoria era matura, le wavelet sono diventate un’aggiunta accettata alla cassetta degli attrezzi matematici utilizzata da scienziati e ingegneri.

la sua scoperta delle wavelet lisce e a supporto compatto e lo sviluppo delle wavelet biortogonali hanno rivoluzionato l’elaborazione e il filtraggio delle immagini e dei segnali

Il linguaggio della matematica «non ammette l’ipocrisia e il vago», scrisse Stendhal2 nella sua autobiografia. Il linguaggio della matematica applicata richiede anche doti di ascolto e di apertura mentale. Un’altra capacità dimostrata da Ingrid Daubechies è quella di costruire équipe con ricercatrici e ricercatori di discipline disparate, e creare un ambiente collaborativo e stimolante. 

Professoressa, i suoi lavori che attraversano numerosi ambiti del sapere e testimoniano tanti interessi trasversali la rendono una scienziata a tutto tondo. Ma quante personalità ci sono in questa eccellenza! 

Oggi è il 12 maggio. La celebrazione internazionale delle donne in matematica. Ci preme parlare delle donne, della situazione delle donne che fanno matematica. 

Ingrid Daubechies è una donna di formidabili prime volte:

è la prima donna a ricevere il National Academy of Sciences Award in Mathematics nel 2000;

rompe uno spesso soffitto di cristallo, diventando la prima donna con la qualifica di professoressa ordinaria in matematica all’università di Princeton nel 2004, come ha ricordato la rettrice Antonella Polimeni (lei stessa rompendo una tradizione di rettori uomini lunga 700 anni); 

nel 2011 diventa la prima donna eletta presidente dell’International Mathematical Union;

infine, lo scorso febbraio, è la prima donna a ricevere il Wolf Prize in Mathematics (dopo 64 uomini che l’hanno preceduta…) e chissà quanti altri risultati raggiungerà!

L’International Mathematical Union (imu), è la massima società matematica mondiale, esiste da 100 anni, è un organismo che si può definire il Parlamento della matematica, con una composizione quasi esclusivamente maschile. Nel congresso mondiale, ogni 4 anni, viene stabilito il vincitore della Medaglia Fields. Ebbene, la prima volta che una donna, la matematica iraniana Maryam Mirzakhani, riceve la Medaglia Fields accade sotto la presidenza di Ingrid Daubechies. (Come non pensare oggi alle donne, soprattutto le iraniane o le afghane, cui è persino negata l’istruzione!)

Durante il suo mandato in qualità di prima presidentessa dell’imu, ha supervisionato la creazione della Committee for Women in Mathematics, che investe un importante budget per aiutare matematiche dai paesi in via di sviluppo a organizzare workshop e incontri. Ogni anno devolve gli onorari delle sue conferenze e una parte dei premi in denaro in programmi per la creazione di borse di studio nei paesi emergenti.

Tra la lunga lista di premi che Daubechies ha ricevuto nel corso della sua carriera, vorremmo citare per il suo significato di genere il L’Oreal-Unesco International Award for Women in Science del 2019. In un’intervista rilasciata in occasione della premiazione, alla richiesta di quali consigli dare per le giovani donne interessate alle Stem (acronimo di Science Technology Engineering and Mathematics), la professoressa risponde così:

Seguite tutti i corsi di matematica e scienze possibili alle superiori. Siate ambiziose. È importante non sminuirsi. Quando arrivate in questi posti, cercate altri che abbiano la stessa mentalità. In squadra, ci si sente molto più forti e ci si può sostenere a vicenda. Quando c’è una comunità, le donne sono più desiderose di entrare in questo campo piuttosto che vederlo come un ambiente competitivo. Abbiamo bisogno di creatività, più che mai. Quindi, se avete curiosità, agite.

Mi torna in mente quando, visitatrice della University of California at San Diego nel 2018, vidi scolpita sul pavimento della sala di ingresso una frase che non ho più dimenticato, della femminista e attivista Elizabeth Cady Stanton, vissuta nel XIX secolo:

Self-development is a higher duty; than self-sacrifice (Lo sviluppo della propria persona è un dovere più alto del sacrificare sé stesse).

Ci tenevo a proporre questo passaggio a tutte le ragazze e le giovani donne qui presenti anche come stimolo di riflessione, perché nessuna di voi sia mai una hidden figure – una figura, una cifra nascosta (ricorderete la storia delle tre geniali matematiche afro-americane che lavoravano alla Nasa durante gli anni della corsa allo spazio): prendetevi sempre il diritto di contare, sul lavoro, nella vita privata, nella società e non permettete a nessuno di rendervi invisibili.

Difatti una tra le motivazioni per il Dottorato che vogliamo conferirle oggi, professoressa, ha a che fare con il ruolo da lei svolto ai livelli apicali: un modello di comportamento, un esempio di successo capace di definire politiche intelligenti e appropriate. Le sue azioni positive a livello internazionale mirano sempre all’inclusione.

Nel libro Imagine Mathematics3 la professoressa Elisabetta Strickland ha scritto un appassionato capitolo dedicate alle Women in Charge of Mathematics, e sottolinea quanto lei, professoressa, rientri a pieno titolo in questa categoria: lei è stata ed è una donna al comando, in carica, dove essere in carica, al potere, per noi tutti vuol dire farsi carico: delle persone meno rappresentate, più fragili, o svantaggiate socialmente.

intelligenza e vitalità, curiosità e visione ampia, amore per la bellezza ma anche rigore, disciplina e dedizione, spirito di collaborazione e di avventura, si fondono, facendo di lei una delle più grandi personalità matematiche del nostro tempo

Nella splendida biografia4 scritta dalla figlia Ève Curie, Marie Sklodowska Curie racconta:

Sono tra coloro che pensano che la scienza possieda una grande bellezza. Uno scienziato nel suo laboratorio non è solo un tecnico: è anche un bambino di fronte a fenomeni naturali che lo impressionano come una favola. Non dobbiamo permetterci di credere che tutto il progresso scientifico si riduca a meccanismi, macchine, ingranaggi, che peraltro hanno anche una loro bellezza propria. Né credo che nel nostro mondo lo spirito di avventura rischi di scomparire. Se vedo qualcosa di vitale intorno a me, è proprio questo spirito di avventura che sembra ineliminabile ed è simile alla curiosità.

Questa riflessione rispecchia a mio giudizio la personalità eclettica e creativa di Ingrid Daubechies.

Il suo intervento su Mathemalchemy, ci ha mostrato oggi dal vivo quanto intelligenza e vitalità, curiosità e visione ampia, amore per la bellezza ma anche rigore, disciplina e dedizione, spirito di collaborazione e di avventura, si fondono, facendo di lei una delle più grandi personalità matematiche del nostro tempo.

Tutto ciò le vale oggi, cara professoressa Daubechies, il Dottorato honoris causa in matematica della Sapienza università di Roma, il più grande Ateneo d’Europa.

È ora di lasciare spazio all’attesa Lectio magistralis.

Note:

1 Ingrid Daubechies, “Wavelets and Applications”, in The Princeton Companion to Mathematics, ed. Timothy Gowers, Jim Barrow-Green Imre Leader, Princeton University Press, 2008

2 Stendhal, Vie d’Henri Brulard, 1913

3 Elisabetta Strickland, “Women in charge of Mathematics”, in Imagine Math 8: Dreaming Venice, ed M. Emmer, M. Abate, Springer Nature, 2022

4 Ève Curie, Madame Curie, 1938.

Claudia Malvenuto, professoressa associata di algebra presso il dipartimento di matematica della Sapienza università di Roma