Einstein

Mileva Einstein-Marić, una vita all’ombra del genio

La vita di Mileva Marić, moglie di Albert Einstein, raccontata in una nuova biografia che restituisce il ritratto onesto di una scienziata dimenticata

Su Albert Einstein si raccontano le storie più disparate. Alcune sono leggende, altre verità, altre resteranno misteri irrisolvibili. Tra questi, si è scritto che Einstein non avrebbe prodotto da solo le sue teorie, ma le avrebbe elaborate con la sua prima moglie, Mileva Einstein-Marić.

Ma chi era Mileva Marić? Un libro fresco di stampa, “Einstein’s Wife: The Real Story of Mileva Einstein-Marić”, uscito lo scorso 8 marzo 2019, cerca di far luce sulla sua vita. “La sua è una storia che non viene spesso raccontata“, dichiara Allen Esterson, coautore del libro “eppure fornisce importanti e preziose informazioni sulla lotta di questa determinata donna per ottenere uno status e un riconoscimento nella scienza, una battaglia che per alcune scienziate è ancora attuale” .

Mileva Marić nacque in Serbia nel 1875 da una famiglia benestante. Molto portata per le materie scientifiche, completò a pieni voti gli studi superiori, prima donna ammessa al ginnasio reale di Zagabria. Nel  1894 Mileva entrò al Politecnico di Zurigo, ancora una volta unica donna della sua classe. Qui incontrò Albert, più giovane di lei di 4 anni, con cui intraprese una relazione, fortemente osteggiata dalla famiglia Einstein, in particolare dalla madre di Albert.

Albert e Mileva frequentavano gli stessi corsi e si preparavano insieme agli esami. Entrambi eccellevano negli studi, e avevano voti simili, anche se Mileva era maggiormente portata per le materie applicate. Brillante e metodica, la Marić si scontrò con il maschilismo dell’accademia del tempo. Al termine degli studi, nel 1901, infatti, fu l’unica bocciata all’esame finale, malgrado il suo alto rendimento. Determinata a conseguire il titolo, riprovò l’orale l’anno successivo, ma la sua evidente gravidanza, malvista dai professori, le impedì di superarlo. 

Mileva ritornò dalla sua famiglia in Serbia, dove diede alla luce una bambina, Lieserl, le cui sorti sono sconosciute (c’è chi sostiene sia morta di scarlattina, chi che fu data in adozione). Nel 1903 Mileva tornò in Svizzera e si sposò con Albert. La vita coniugale relegò Mileva al ruolo di donna di casa. Einstein lavorava come impiegato all’ufficio brevetti di Berna. Tuttavia, secondo i biografi, i due coniugi lavoravano insieme fino a tardi tutte le sere.

Dopo il 1905 la carriera di Einstein ebbe una radicale svolta positiva. Mileva assistette orgogliosa ai successi del marito. Una delle prime lezioni di Einstein conteneva note scritte dalla Marić.  Ma nel 1912, Einstein intraprese una relazione con Elsa Löwental, e il matrimonio si sgretolò progressivamente. Einstein propose a Mileva una serie di condizioni molto umilianti cui la donna avrebbe dovuto sottostare per salvare il matrimonio. Mileva rifiutò, e nel 1914 iniziò le pratiche di divorzio. Lottò perché le clausole riportassero la relazione extraconiugale di Albert, per ottenere un sussidio necessario al mantenimento dei figli, in particolare il minore, malato di schizofrenia. Per lo stesso motivo, Mileva chiese di ottenere il denaro di un eventuale vittoria del premio Nobel dell’ex marito.

Mileva Marić restò sconosciuta al pubblico per lungo tempo. Nel 1982 fu tradotta e diffusa la sua biografia, scritta nel 1969 da una professoressa di scienze serba, Desanka Trbuhovic-Gjuric, secondo la quale il Nobel tedesco avrebbe compiuto una frode intellettuale ai danni della moglie. La pubblicazione degli scambi epistolari tra Marić e Einstein, nel 1987, ha rafforzato questa teoria. Infatti, i testi delle lettere scritte da Einstein contengono diverse frasi come “la nostra ricerca” o “i nostri risultati”, e secondo diversi biografi queste frasi dimostrano il coinvolgimento attivo di Mileva Marić nell’elaborazione delle teorie di Einstein.

Probabilmente non sapremo mai qual è la verità su questa vicenda. Mileva non ha mai reclamato la proprietà intellettuale. Non esistono prove tangibili al di là di quelle frasi contenute nei carteggi tra Einstein e la sua prima moglie, che possono tuttavia essere soggette a mille interpretazioni differenti. Ma come dice Esterson, al di là del suo ruolo nelle teorie di Einstein, Mileva Marić merita di essere ricordata per la sua sfida per una partecipazione attiva delle donne nella scienza.