bacio

Il bacio? Un accento rosa sulla parola povertà

Ogni anno a settembre vengono attribuiti i premi Ig Nobel, una versione satirica del più prestigioso Nobel. Vengono selezionate 10 ricerche bizzarre e divertenti che “prima fanno ridere e poi danno da pensare”. Nel trentennale dell’iniziativa il premio per l’economia va a un team (in parte) italiano

La cerimonia di premiazione per l’Ig Nobel, organizzato dalla rivista Annals of Improbable Research, si è svolta per via telematica invece che nella prestigiosa università di Harvard. Il riconoscimento alle 10 ricerche più bizzarre e divertenti dell’anno non ha deluso gli appassionati di questa cerimonia e ha visto, tra gli altri, una ricercatrice italiana salire sul podio.

Il premio per l’economia è andato a un team internazionale che ha studiato la relazione tra baci e situazione economica, pubblicando i risultati sulla prestigiosa rivista Nature.

Ma di quali baci stiamo parlando? Non certo di quello polinesiano che consiste nello sfregamento dei nasi o alla russa in voga tra la nomenklatura sovietica, ma del bacio labiale alla francese che avvicina e dischiude le bocche facendo delle lingue un ponte di contrappunto intimo ed erotico.

Tutto è iniziato con uno studio portato avanti dall’Università della Scozia che ha cercato di indagare quanto il romanticismo all’interno di una coppia sia collegato a delle caratteristiche specifiche del luogo dove si abita.

Per definire il romanticismo sono stati individuati 3 parametri di riferimento: il bacio francese, gli abbracci e la sessualità. Somministrando dei questionari a un campione di tremila coppie si è individuato nel bacio l’indicatore più appropriato, arrivando addirittura a dire che la durata di una relazione è correlata al numero di baci che ci si scambia.

L’economia entra in gioco quando, nel brainstorming settimanale del team di ricerca, vengono fuori le lamentele della moglie di uno scienziato del gruppo che sosteneva di ricevere poche attenzioni da parte del marito. Nel mondo non accademico ci sarebbero stati consigli più o meno appropriati, invece in un ambiente scientifico si rispose entusiasti al problema di cuore con una domanda: se tu fossi in un paese dove c’è meno pressione economico/lavorativa avresti più tempo per un amore romantico?

Questo il punto di partenza della ricerca che sviluppandosi e prendendo dati in diversi luoghi del mondo è arrivata a correlare l’amore romantico dei baci alla francese con una società che ha maggiori disparità economiche, maggiore disoccupazione e quindi più tempo libero. In altre parole, la povertà relativa ci fa investire di più in legami di coppia che risultano anche più duraturi.

Si dà molto valore al bacio soprattutto nei paesi più poveri e in particolar modo nelle persone più adulte rispetto ai giovani – ci dice Samuela Bolgan, psicologa, che fa parte del gruppo di ricerca ed è la terza italiana ad aggiudicarsi un Ig Nobel – Nei paesi più poveri, verosimilmente, ci si appoggia di più sulle relazioni, anche in virtù della maggiore quantità di tempo che ci si può dedicare”.

Non sappiamo come sia finita la relazione di coppia del ricercatore del team ma speriamo che il premio ricevuto abbia scatenato un turbinio di baci, rigorosamente alla francese.