Museo MUST, foto di Carmine Nicoletti

Biodiversità: cos’è e come la stiamo tutelando 

Dal cambio di due articoli della Costituzione italiana alla Convenzione sulla Biodiversità (COP15) che punta a trovare un accordo comune per tutelare almeno il 30% della Terra entro il 2050: molte sono le iniziative per la protezione della biodiversità nel 2022 

di Davide Giaccari  

 
Il 2022 è l’anno in cui il tema della biodiversità è discusso in importanti dibattiti tramite i quali, forse, verranno introdotte nuove legislazioni e regolamentazioni per la sua salvaguardia. In Italia l’8 Febbraio 2022 sono state approvate dalla Camera dei Deputati due importati modifiche degli articoli 9 e 41 della Costituzione le quali prevedono l’inserimento di norme sulla protezione dell’ambiente e della biodiversità. 

Ma cos’è la biodiversità? E perché è così importante il dibattito sulla tematica? 

L’ Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra) definisce la biodiversità come:

la ricchezza di vita sulla terra: i milioni di piante, animali e microrganismi, i geni che essi contengono, i complessi ecosistemi che essi costituiscono nella biosfera.

La ricchezza di cui si parla non include solo la variabilità di forma e struttura degli esseri viventi ma anche l’abbondanza, la distribuzione e le interazioni tra i diversi componenti di un ecosistema. Le specie descritte fino ad ora dalla scienza sono circa 1,74 milioni e annualmente il valore cresce. Nel 2021 sono settanta le nuove specie tra animali e piante inserite nell’elenco della biodiversità dai ricercatori della California Academy of Science

Il dibattito sulla tematica è di estrema importanza poiché la vita sulla Terra in tutte le sue forme è possibile solo grazie ai servizi ecosistemici, ovvero quelli di fornitura (come acqua, cibo, legno e fibre), di regolazione (come riciclo dei rifiuti, qualità dell’acqua e dell’aria, stabilizzazione del clima e barriere per la diffusioni di patogeni e parassiti), di supporto (come fotosintesi, riciclo dei nutrienti e impollinazione) e culturali (benefici immateriali come il soddisfacimento di ordine estetico, spirituale e intellettuale, svago e eredità culturale). Inoltre, la perdita di specie e sottospecie comporta danni ecologici, con conseguente degrado delle funzionalità degli ecosistemi, culturali, con perdita di conoscenze e tradizioni legate alla biodiversità, e economici, poiché riduce le risorse genetiche e il loro potenziale sfruttamento economico. 

Dopo esser passata in Senato, lo scorso novembre, la proposta per la modifica degli articoli 9 e 41, ad inizio febbraio 2022 è approvata anche dalla Camera dei Deputati con 468 voti a favore e perciò entra subito in vigore senza esser sottoposto a Referendum. 

L’articolo 9 fa parte dei diritti “fondamentali” e fino ad ora includeva la protezione del patrimonio paesaggistico, storico e artistico della Nazione. A questo ora si aggiunge un terzo comma che introduce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi. Un traguardo fondamentale soprattutto “nell’interesse delle future generazioni”, come recita lo stesso comma. 

La modifica all’articolo 41 prevede che l’economia debba tutelare la salute e l’ambiente così come viene già fatto per sicurezza, libertà e dignità umana. Inoltre impegna le istituzioni, attraverso leggi, programmi e controlli, a orientare le iniziative economiche, sia pubbliche che private, non solo per fini sociali ma anche per scopi ambientali. 

Le modifiche alla Costituzione si inseriscono in un contesto molto più ampio e complicato, in cui l’Europa, e non solo, puntano verso decisioni e provvedimenti per la salute e tutela della biodiversità volte a migliorare la qualità della vita dell’essere umano. Il 15 Ottobre scorso, infatti si è conclusa la prima parte della Convenzione sulla Diversità Biologica (Cop15), la convezione delle Nazioni Unite, il sistema attraverso il quale i paesi di tutto il mondo si impegnano a proteggere il pianeta. La prima riunione ha portato alla “Dichiarazione di Kunming” con cui i partecipanti si impegnano a negoziare entro la fine del 2022 un pacchetto di norme per la biodiversità. Nel documento si conferma l’impegno per i 17 Obiettivi dell’Agenda Onu 2030 ai quali si aggiunge il traguardo “30×30” ovvero l’impegno di mettere sotto tutela il 30% del pianeta (30% di terre emerse e 30% dei mari). 


Il 2022 sembra veramente essere l’anno più importante per quanto riguarda le discussioni e le modalità con cui l’Italia e gli altri paesi si impegnano a salvaguardare la salute del pianeta e dell’essere umano, sperando che ciò aiuti a salvare la situazione dall’ormai famoso “punto di non ritorno”. 

Anche Sapienza ha deciso di celebrare l’ingresso della tutela della biodiversità nella Costituzione italiana con l’evento SapienzAmbiente tenuto l’8 Giugno 2022 nell’Aula magna del Rettorato. É possibile vedere la diretta dell’evento al seguente link.

Foto in evidenza di Carmine Nicoletti