Navalny in gravi condizioni

Navalny in gravi condizioni di salute, intellettuali scrivono un appello a Putin

Alcuni Premi Nobel, insieme ad altri intellettuali, hanno scritto a Putin con l’intento di convincerlo a dare l’ok per curare Navalny, in gravi condizioni. Il noto dissidente sarebbe infatti in gravi condizioni di salute, rinchiuso in una colonia penale.

Svetlana Aleksievich, Premio Nobel per la Letteratura nel 2015, John Coetzee, Nobel per la Letteratura nel 2003, ma anche Roberto Saviano, la scrittrice J.K. Rowling, Louise Glück, Premio Nobel per la Letteratura nel 2020: sono solo alcuni dei famosi intellettuali che hanno firmato un appello rivolto a Putin, reso pubblico a fine aprile, perché dia il prima possibile il via libera a curare Alexey Navalny, dissidente russo che da gennaio è prigioniero nel carcere di Pokrov, in gravissime condizioni di salute. 

 “Navalny ha livelli critici di potassio nel sangue, i reni stanno entrando in sofferenza, rischia in ogni momento l’arresto cardiaco, deve essere ricoverato in terapia intensiva”,  ha affermato Anastasia Vasilyeva, medico dell’attivista. Nonostante sia un cittadino russo, infatti, a Navalny è stato negato il diritto di essere controllato e curato da un dottore a sua scelta: il 30 marzo ha così iniziato lo sciopero della fame per protestare sulle pessime condizioni di detenzione. E sembra che il suo stato di salute si stia pian piano aggravando sempre più.

“Mentre le scriviamo, Alexey Navalny è prigioniero in una colonia penale che molti legali e attivisti per i diritti umani considerano una delle più dure, in Russia”, scrivono i firmatari dell’appello. “Mostra sintomi di un severo disagio neurologico, soffre di un persistente dolore alla schiena e dell’intorpidimento di mani e gambe. Inoltre, ha tosse e febbre alta. In quanto cittadino russo, ha il diritto di essere sottoposto a esami e curato da un dottore a sua scelta. Le chiediamo, signor Presidente, di assicurare a Navalny il trattamento e le cure mediche immediate di cui ha urgente bisogno, e a cui ha diritto, secondo la legge russa”.

Per capire cosa abbia spinto questi intellettuali a prendere una posizione così netta, bisogna fare un passo indietro per ripercorrere le tappe principali della vicenda di Alexey Navalny, oggi in gravi condizioni.

Navalny è leader del partito Russia del Futuro, di posizioni nazionaliste e liberali. L’uomo aveva più volte dichiarato che la Russia avrebbe dovuto cercare un modus vivendi con i Paesi occidentali, dichiarandosi anche favorevole alla legalizzazione dei matrimoni omosessuali nel Paese. Attivista, politico e blogger, è tra i più noti dissidenti di Putin.

Dopo aver sorseggiato un thé tossico mentre era in un aereo e aver quasi rischiato la vita, Alexey Navalny è diventato uno tra i più famosi dissidenti russi. I medici avevano smentito l’ipotesi dell’avvelenamento, ritenendo che l’uomo avesse avuto un forte calo di pressione, ma in realtà le cose sarebbero andate diversamente. È stato lui stesso a smascherare il fatto, ingannando le spie del Cremlino e ottenendo un’ammissione di colpa da parte di un membro della squadra che doveva pulire le tracce del tentato omicidio. 

Una volta tornato a Mosca, dopo aver trascorso la convalescenza in Germania, Navalny viene arrestato e condannato con sospensione condizionale della pena. L’uomo era infatti condannato a quasi quattro anni di carcere per l’appropriazione indebita di 26 milioni di rubli da una filiale dell’azienda Yves Rocher. A violare le condizioni previste dalla pena sospesa sarebbe stato proprio il mancato ritorno in Russia durante la convalescenza, ritenuta un’inosservanza dei termini della libertà condizionale. 

Prigioniero in una colonia penale definite come tra le più dure del Paese, le sue condizioni di salute si sarebbero nuovamente aggravate. La comunità internazionale, politica e scientifico-intellettuale, si sta mobilitando affinché vengano garantite le cure al cittadino, come previsto dalla stessa legge russa. Come andrà a finire?