Tubolar bells

Tubolar bells

Ricorrono quest’anno i 50 anni dalla pubblicazione dell’album rivoluzionario Tubolar Bells di Mike Oldfield (con la relativa annunciata pubblicazione, il prossimo 26 maggio, di un album celebrativo del cinquantenario).

Oldfield può essere considerato un vero e proprio “ricercatore” in campo musicale, in tutti i sensi. Sia per aver rivoluzionato il mondo del rock, creando un genere difficile da definire, che ha influenzato tutta la musica successiva, dal new age al progressive rock, dal rock sinfonico, all’elettronica, fino alle colonne sonore dei film (l’intro di Tubolar Bells è stata usata, senza autorizzazione, come colonna sonora per il film “l’Esorcista”). Sia per avere usato (e bene) la tecnologia all’interno delle sue opere, dapprima con l’utilizzo portato agli estremi della sovraincisione (è lui a suonare tutte le parti di questa incredibile suite, con più di 20 diversi strumenti musicali); poi, negli LP successivi, con l’uso sapiente delle più moderne tastiere elettroniche e soprattutto del primo vero computer musicale: l’australiano Fairlight CMI (Computer Musical Instrument), che verrà poi adottato da artisti come Kate Bush, Herbie Hancock, Jean Michel Jarre, Peter Gabriel e Stevie Wonder.

di Emilio Giovenale studente del Master La Scienza nella Pratica Giornalistica
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