fibre tessili ricavate dai funghi

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Biodegradabili e sorprendentemente resistenti, i funghi stanno rivoluzionando il mondo della moda e non solo

La moda è un mondo in costante mutamento, dove le stagioni portano non solo nuovi colori, tagli e tessuti ma anche tecnologie innovative per rendere il mercato sempre più sostenibile. Tra queste, una novità che sta prendendo spazio è l’arrivo delle fibre tessili ricavate dai funghi. La creatività umana si fonde con la potenza della natura e la sostenibilità con l’eleganza per rivoluzionare il guardaroba del futuro.

Ma come si rende un fungo una fibra tessile?

Il processo sfrutta la parte vegetativa del fungo chiamata micelio che consiste di una rete di filamenti sotterranea che cresce nel terreno e alimenta il fungo. Questi filamenti fungini, caratterizzati da una grande resistenza, si rivelano una risorsa straordinaria per la creazione di materiali ecologici e duraturi. Il processo prevede che il micelio venga isolato da specie di funghi generalmente non commestibili e quindi coltivato in un substrato naturale. Il filamento cresce e si diffonde formando una struttura simile a un tessuto che può essere modellato in diverse forme e quindi essiccato e trattato per renderlo solido e resistente, e colorato in base alle esigenze. La fibra ottenuta dal micelio può essere tagliata e cucita per creare prodotti tessili.

Ci si potrebbe domandare perché proprio questi organismi vegetali. Ebbene, la produzione dei funghi e in particolare dei miceli ha un impatto minimo sull’ambiente rispetto alle coltivazioni di piante tessili come il cotone e il lino. Questo, sia perché sono organismi in grado di vivere in diverse condizioni, anche quelle più inospitali, e su substrati fatti da materiali di scarto, sia perché non richiedono l’uso di fertilizzanti chimici e pesticidi. Oltre a questi vantaggi ambientali, i filamenti fungini hanno caratteristiche che li rendono adatti all’applicazione tessile. Il tessuto è infatti leggero, resistente e traspirante e quindi utilizzabile sia nell’abbigliamento di alta qualità che in quello tecnico e sportivo. Infine, il materiale è biodegradabile e ciò significa che i suoi scarti possono essere facilmente compostati. 

Le aziende che stanno puntando su questa tecnologia sono diverse. Tra queste, la Bolt Threads ha sviluppato Mylo, una pelle alternativa a quella animale utilizzata dalla stilista Stella McCartney per produrre una delle sue borse. Myco Work è invece un’azienda che utilizza i miceli per creare un tessuto che sostituisca il cuoio e la pelle da utilizzare come tessuto sia nella moda che nell’arredamento. 

Ma le applicazioni dei funghi non si fermano qui. La loro versatilità li sta portando a essere popolari anche in altri settori. Le fibre tessili fungine vengono utilizzate ad esempio anche nell’arredamento dalle tende, nei rivestimenti, nei tappeti e nel design. Realtà che così acquisiscono un’estetica organica e innovativa nell’ambiente domestico e negli spazi pubblici. Ma non solo, anche lampade, case imballaggi, fino alla conquista di Marte.

Le sfide da affrontare sono ancora molte, così come le opportunità e per questo motivo la ricerca è essenziale, ma sicuramente la popolarità del fungo come materiale dimostra quanto lo stile e la questione ambientale possano convivere. 

di Sofia Gaudioso