Lise Meitner, la madre della fissione nucleare

Lise Meitner, la madre della fissione nucleare

di Tommaso Repossi, Simone Mazzoglio, Giovanni Paolo Cabiati, Francesco Dorati e Edoardo Bonardi, III LI, Istituto Sobrero di Casale Monferrato

Questo saggio partecipa al concorso Hansel e Greta. Il vincitore verrà designato sulla base del numero di voti ricevuti e della valutazione da parte di una giuria di qualità. Le votazioni partiranno il 15 giugno 2020. Per votare cliccare su questo link, selezionare il tema desiderato e cliccare sul pulsante “vota” in fondo alla pagina.

Saggio breve su Lise Meitner, la scienziata che scoprì la fissione nucleare senza però essere premiata col Nobel

Lise Meitner1 nacque nel 1878 da una famiglia della media borghesia viennese di fede ebraica, la quale però crebbe ed educò la propria figlia lasciandole una grande libertà di pensiero. Fin da quando era piccola Lise era affascinata dalle materie scientifiche, ma, nonostante il suo rendimento scolastico fosse più che ottimo, le restrizioni imposte dalla legge austriaca rallentarono il raggiungimento della sua vocazione. Una volta iscrittasi all’università, si trovò indecisa su quale materia scientifica approfondire maggiormente. La sua scelta ricadde sulla fisica grazie all’influenza del laboratorio di Anton Lampa e delle lezioni di un professore, Ludwig Boltzmann, il quale portò la Meitner a cambiare la propria idea della fisica da semplice materia a “una battaglia per la verità ultima”. La morte del professore spinse Lise a continuare ad approfondire le proprie ricerche sulla radioattività anche dopo essersi laureata e perciò si recò a Berlino per seguire le lezioni di Planck. Qui conobbe Hahn, un giovane chimico con il quale continuò per diversi anni gli studi sulla radioattività, ottenendo i primi riconoscimenti. Con la salita al potere di Hitler la vita di Lise si complicò molto, infatti, essendo di origini ebraiche, venne inizialmente costretta ad abbandonare il suo incarico all’università, nonostante si fosse ormai convertita al protestantesimo, riuscendo però a continuare le sue ricerche sulla radioattività, fino a quando, nel 1938, in seguito all’annessione dell’Austria alla Germania, la Meitner si ritrovò costretta a fuggire in Svezia. Qui la scienziata riuscì a mantenere i contatti con Hahn, il quale, dopo aver concluso l’esperimento decisivo, le chiese aiuto per comprendere gli inaspettati risultati. Infatti, l’esperimento del chimico, era basato sul bombardamento di un atomo di uranio con neutroni lenti per scoprire nuovi elementi più pesanti, detti transuranici. Però tra gli atomi prodotti dall’esperimento Otto trovò il bario, un atomo più leggero dell’uranio. La Meitner riuscì a decifrare questi risultati intuendo che, tramite questo bombardamento, l’uranio si scomponeva in elementi più leggeri, senza produrre alcun elemento transuranico, ma rilasciando molta energia. Lise chiamò questo fenomeno: fissione. Hahn pubblicò in seguito i risultati dell’esperimento ricevendo il Nobel per la chimica, senza però riconoscere alcun merito alla Meitner, colei che ebbe la corretta intuizione che gli permise di ottenere tale riconoscimento.

Quindi la scienziata avrebbe meritato il premio Nobel? Per molti aspetti sì, mentre per altri no. Ma se la Meitner meritava il premio, perché non le fu assegnato? Per rispondere a questa domanda basta analizzare la società tedesca di quell’epoca. Infatti gli ebrei, anche se convertiti come Lise, erano vittime delle persecuzioni razziali di Hitler ed erano emarginati anche dal mondo scientifico e accademico, oltre che dalla società civile. Perciò la scienziata fu costretta a fuggire in Svezia. Inoltre il fatto di essere una donna, come accadde durante tutta la sua vita, rallentò o addirittura impedì la realizzazione dei suoi progetti. Però questi fattori non avrebbero dovuto frapporsi tra la Meitner e il Nobel: lei avrebbe meritato questo premio. Infatti è grazie alla scienziata se Otto Hahn vinse il Nobel. Quindi i meriti principali dovrebbero essere suoi e non dello scienziato, che al momento della premiazione non la ringraziò nemmeno, a causa delle sue origini ebraiche. In aggiunta è corretto far notare che è possibile assegnare un premio Nobel di coppia, basti vedere il caso di Pierre e Marie Curie che lo vinsero entrambi nel 19032.

Tuttavia è molto diffuso il pensiero secondo cui un premio così importante e prestigioso non vada assegnato per questa scoperta, siccome, se non compresa a pieno o usata nel modo sbagliato, causerebbe più male che bene. Basti infatti vedere cosa successe a Chernobyl3 nel 1986 e a Hiroshima e Nagasaki4 nel 1945. Nel primo caso, a causa dell’incompetenza del personale, ci furono decine di migliaia di vittime. Mentre nel secondo caso l’energia nucleare venne utilizzata per porre fine a una guerra con la forza. Lise Meitner però non ha mai voluto che la sua scoperta venisse usata nel modo sbagliato, perciò non prese parte al progetto Manhattan5, un programma di ricerca per creare le prime bombe atomiche. Quindi, per tutti questi fattori, la Meitner meritava e aveva il diritto di essere premiata con il premio insieme al suo compagno di studi Hahn.