“Non abbandonate la fotonica”, l’allarme dei Nobel all’Unione Europea

L’accorato appello degli scienziati ai politici europei: “Abbandonare la ricerca nel campo della fotonica sarebbe un errore strategico serio, è la tecnologia del futuro”

La fotonica deve rimanere una priorità chiave nel programma “Horizon Europe”, ovvero il programma di finanziamento dell’Unione Europea per la ricerca e lo sviluppo tecnologico che prenderà il posto dell’attuale “Horizon 2020”. È questa la richiesta fatta da tre premi Nobel in una lettera aperta alla Commissione Europea, dopo che quest’ultima non ha confermato come fondamentale lo sviluppo di tale tecnologia nel prossimo piano.

La fotonica è basata sull’utilizzo della luce e ne studia le sue proprietà e le sue interazioni con la materia; i campi di applicazione includono la generazione della luce e la sua gestione mediante guida, manipolazione e amplificazione. Diversi vincitori del Nobel per la fisica hanno ottenuto tale premio proprio grazie ai loro studi sulle sue possibilità di utilizzo. “Il partenariato pubblico-privato Photonics 21”, compreso nell’attuale programma “Horizon 2020“, “è stato giudicato il migliore nella sua categoria e un modello per futuri partenariati europei”, ha spiegato Carlos Lee, direttore generale del Consorzio Ue dell’industria fotonica (Epic), avvisando che, se la Commissione abbandonerà questa priorità, “getterà via le sue possibilità di guidare il mondo nella tecnologia del futuro”.

Nella lettera dei tre scienziati, tutti premiati proprio per i loro studi e scoperte sulla fotonica (Gérard Mourou, Nobel per la fisica 2018; Stefan W. Hell, Nobel per la chimica 2014; Theodor W. Haensch, Nobel per la fisica nel 2005) si chiede alla Commissione di ripensarci e di inserire la fotonica come decima priorità del programma. In particolare, viene rimarcato come l’Europa abbia “una posizione da leader mondiale e di rimarchevole eccellenza nelle scienze e tecnologie fotoniche” grazie agli investimenti passati e come il settore della fotonica possa essere “un importante pezzo della prossima rivoluzione digitale, che sarà basata sulla deep technology, ovvero sulla tecnologia basata sui miglioramenti tecnologici e sulle innovazioni ingegneristiche “hi-tech”.