Pablo Neruda: un giallo da risolvere

Pablo Neruda: un giallo da risolvere

Fu omicidio o cancro? Riaperta l’inchiesta sulla morte del poeta cileno, premio Nobel per la letteratura nel 1971

La morte di Pablo Neruda non è un caso chiuso. Il Partito Comunista cileno e i nipoti del poeta hanno infatti chiesto la riapertura dell’inchiesta per chiarire le cause del decesso, avvenuto ufficialmente a causa di un tumore alla prostata nel 1973, poco dopo il golpe militare del generale Pinochet.

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Il poeta cileno Pablo Neruda ricoprì incarichi diplomatici e politici per il proprio Paese, aderendo al partito Comunista e candidandosi a presidente del Cile nel 1970

Le indagini sulla morte del poeta erano state aperte nel 2013 a seguito delle accuse dell’autista di Neruda, Manuel Araya, e su richiesta del Partito Comunista. Secondo Araya il poeta fu ucciso da un’iniezione letale durante il ricovero nella Clinica Santa Maria di Santiago. Stando all’autista, Pablo Neruda si sarebbe trovato lì non per una degenza, ma per aspettare un volo del governo messicano con cui fuggire in esilio. Una volta nella clinica, in base alle testimonianze di medici e infermieri presenti in quei giorni, gli sarebbe stata somministrata un’iniezione letale di analgesici e morfina. Nel 2013 la salma del poeta fu riesumata, con l’obiettivo di chiarire il mistero della sua morte.

Riesumazione della salma di Pablo Neruda nel 2013. Credits: Oubliette Magazine

Riesumazione della salma di Pablo Neruda nel 2013. Credits: Oubliette Magazine

In realtà, allora l’autopsia aveva confermato che il Nobel cileno era affetto da cancro in stato avanzato, con diffuse metastasi, e aveva escluso la presenza di veleni nel circolo sanguigno. Tuttavia il tempo trascorso dal decesso potrebbe aver reso impossibile l’identificazione di tossine. Questa nuova perizia dovrebbe quindi stabilire se sia presente un danno cellulare prodotto da sostanze non più rilevabili nella salma.

In questa seconda inchiesta il governo cileno si costituirà parte in causa: «Esistono precedenti che indicano che potrebbe essere stato ucciso e questi indizi puntano a un possibile intervento di alcuni agenti dello Stato, per cui il caso potrebbe costituire un crimine di lesa umanità», ha spiegato Francisco Ugas, responsabile dell’area dei diritti umani nel ministero degli Interni.

Il giallo si infittisce. La speranza è quella di capire una volta per tutte se dietro la morte di Pablo Neruda si celi una mano assassina guidata da Augusto Pinochet, che durante la sua dittatura attuò una violenta repressione dell’opposizione comunista, tanto da macchiarsi dell’accusa di genocidio.

Credits immagine in evidenza: Reportenuovo.it