La prima batteria al grafene, tutta italiana

La prima batteria al grafene, tutta italiana

Il nuovo prototipo di batteria al grafene realizzato dall’Iit dura il 25% in più rispetto alle batterie al litio. Presto sarà applicato prima ai telefonini e poi alle macchine elettriche

A Genova nei laboratori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) è nata la batteria del futuro: più leggera e con il 25% di efficienza in più rispetto alle normali batterie al litio che si trovano in commercio. Un prototipo unico al mondo. Il segreto è nel grafene, la “plastica del futuro”: un materiale derivato dal carbonio e isolato per la prima volta nel 2004 dai fisici russi Konstantin Novosëlov e Andre Geim, Nobel per la fisica nel 2010.

La notizia ufficiale  è stata diffusa dalla rivista scientifica Nano Letters. Nei Graphene Labs dell’Iit, coordinati dal fisico Vittorio Pellegrini, il team italiano ha trovato il modo di diluire il grafene in una soluzione, ottenendo una specie di inchiostro spalmabile. Grazie a questa intuizione il grafene può essere sostituito alla grafite in una comune batteria, rendendola più duratura e leggera.

La struttura esagonale del grafene. Credits: Wikipedia

La struttura esagonale del grafene. Credits: Wikipedia

Il grafene infatti è il materiale più sottile e leggero conosciuto dall’uomo. È costituito da un solo strato di atomi di carbonio, disposti in un reticolo esagonale, tanto che con un solo grammo di grafene si può coprire una superficie di 2630 metri quadrati. Ma è soprattutto un formidabile conduttore a temperatura ambiente: conduce l’elettricità 250 volte meglio del silicio utilizzato negli attuali dispositivi elettrici. Per questo le nuove batterie al grafene oltre a essere più leggere, si ricaricano anche molto più velocemente. Dopo gli smartphone, saranno applicate anche a tablet, personal computer e auto elettriche. E colossi come Bluecar  ed Enel  hanno già mostrato interesse per lo sviluppo industriale.

Schermo flessibileMa il “materiale delle meraviglie” è anche incredibilmente resistente e flessibile, molto più dell’acciaio. Così Nokia  e Samsung l’hanno utilizzato per progettare futuristici touchscreen flessibili per telefonini.

 

L’era del silicio sembra quindi essere sul viale del tramonto. Batterie molto più efficienti, telefonini flessibili, pannelli solari ultraleggeri e resistenti, caschi da moto, vernici antigraffio, vetri e lenti: tutto si farà con il grafene.