Un Nobel ricco di numeri

Un Nobel ricco di numeri

Di Stefano Braccini e Sara Faedda, III B, Liceo Scientifico “G. Galilei”, Civitavecchia

Questo saggio partecipa al concorso Hansel e Greta. Il vincitore verrà designato sulla base del numero di voti ricevuti e della valutazione da parte di una giuria di qualità. Le votazioni partiranno il 15 giugno 2020. Per votare cliccare su questo link, selezionare il tema desiderato e cliccare sul pulsante “vota” in fondo alla pagina.

La fisica e la chimica alla base della vita
Quando si parla di grandi scienziati che hanno fatto la storia dell’umanità, tanto da essere insigniti dell’ambito Nobel, pensiamo subito ai grandi protagonisti del Novecento come Einstein e Schrödinger. Tuttavia il nostro pensiero corre veloce anche indietro di diversi secoli, quando ancora non esisteva il prestigioso premio, riconoscimento che però sarebbe sicuramente spettato a personaggi del calibro di Newton o Keplero. Con le loro scoperte nel campo della fisica e della chimica, questi studiosi hanno spiegato le regole attraverso le quali gira la ruota della nostra vita.

La matematica alla base di fisica e chimica
Ma questa ruota avrebbe continuato a girare senza l’ausilio della matematica? Dietro alle più importanti scoperte scientifiche, infatti, c’è sempre stato lo zampino dell’algebra, della geometria o della probabilità. Ad esempio, i quattro celebri studiosi indicati in precedenza si accomunano tutti nell’aver elaborato delle teorie utilizzando delle equazioni: la formula sulla relatività di Einstein, l’equazione di Schrödinger che è alla base del modello atomico attuale, la teoria della gravitazione di Newton, le tre leggi di Keplero che regolano il moto dei corpi dell’intero universo… Se a prima vista il legame tra i numeri e queste formule sembrerebbe non esistere, in quanto in tutte le leggi citate appaiono solo lettere e altri simboli, in verità esse non sarebbero mai state illustrate senza la precedente enunciazione dei principi alla base delle equazioni matematiche.

Il delta del Nilo in aiuto alle scienze
Le equazioni sono solo uno dei tantissimi strumenti che la matematica può offrire alle altre scienze. Proprio per questo motivo, lo studioso tedesco Hermann Weyl ha avanzato un paragone tra la stessa matematica e il delta del Nilo: l’immagine delle acque che si estendono in tutte le direzioni ricorda perfettamente la specializzazione della matematica in vari settori e la sua applicabilità a tutte le altre scienze.

Tra realtà e astrazione
Bisogna comunque sottolineare che sono la fisica e la chimica a lavorare in stretto contatto con la realtà che ci circonda, analizzando gli aspetti più concreti grazie ai quali possiamo “capire” il mondo. A differenza di queste discipline, la matematica si immerge in uno spazio più astratto: mentre alcuni considerano questo aspetto una sua “debolezza”, altri vedono in questa caratteristica il suo principio fondamentale.

Il Nobel scende in campo
A questo punto vogliamo inserire anche noi un paragone. Immaginiamo che il mondo delle scienze sia una squadra di calcio e che il premio Nobel sia il Pallone d’Oro. Scorrendo la lista dei vincitori di questo premio, ci accorgiamo che solo un portiere in tutta la lunga storia del calcio è riuscito a ottenere il primo posto, sebbene egli sia una pedina fondamentale in campo: senza di lui la squadra non esisterebbe. Allo stesso modo, a nostro parere, la matematica assume il medesimo ruolo centrale in campo scientifico, ma questa sua importanza non è mai stata riconosciuta pienamente.

Una vittoria per tutti noi
Perché dunque non assegnare un Nobel a un matematico? O forse meglio, alla matematica? Un riconoscimento per tutti i risultati a cui molti studiosi sono giunti con le loro ricerche, alcuni dei quali si sono rivelati indispensabili per scienziati di altri campi che invece un Nobel lo hanno potuto vincere. Un premio simbolico, insomma, che conta oltre sette miliardi di vincitori: sì, ognuno di noi infatti ha dentro di sé un “io” matematico, basta solo trovarlo e viaggiare con lui nel suo mondo.

Credits immagine: Gerd Altmann da Pixabay